Campionati dilettantistici di calcio: si va verso un altro stop definitivo?
Ancora fermi i campionati dilettantistici di calcio: si va verso un altro stop definitivo?
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 gennaio 2021 ha individuato le nuove misure, valide fino al 5 marzo 2021, per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Pochi i cambiamenti relativamente alle attività sportive.
Infatti – come recita il DCM – “pur permanendo la possibilità di svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per le persone minorenni o non completamente autosufficienti, e, nelle Regioni “rosse”, sia consentito lo svolgimento di attività motoria in prossimità della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché attività sportive esclusivamente all’aperto e in forma individuale….”, poco, o nulla è cambiato rispetto alle precedenti disposizioni.
Per quanto riguarda lo sport agonistico ed i campionati delle varie discipline, sono sempre consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riconosciute di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano paralimpico (CIP) nei quali le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni consentite dal decreto e muniti di tessera agonistica, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate e Enti di promozione sportiva” e nel rispetto delle disposizioni di cui sopra. Il CONI ed il Comitato Italiano Paralimpico (CIP) si fanno carico di vigilare vigilano sul loro rispetto.
Per quanto riguarda il calcio, sinora si gioca dalla serie D in su e va subito detto che, a causa dell’incidenza del virus, sono molte, specie in serie D, ma anche nella terza serie, le partite rinviate a data da destinarsi e alcune formazioni hanno disputato poco più del 50% delle gare in calendario.
A questo punto sorge qualche dubbio sulla regolarità dei campionati e sicuramente le varie Leghe della F.I.G.C. stanno riflettendo su questo.
Sembra che la Lega Dilettanti stia decidendo di far ripartire il campionato di Eccellenza, i cui meccanismi di promozioni/retrocessioni si intersecano con il campionato nazionale di serie D e la cui ultima partita si è disputata l’ormai lontano 25 ottobre 2020, giornata nella quale, peraltro, ben quattro delle nove gare in programma non vennero disputate per l’emergenza COVID.
Pare che la ripresa sia vincolata alla definizione di un protocollo sanitario utile alla tutela dei vari attori del sistema, per concludere una stagione in vista della quale le Società hanno sopportato importanti carichi di vario tipo. Che il problema sia sul tavolo del ministro Spadafora è stato confermato anche dal suo capo di gabinetto che ha anticipato che il prossimo “decreto ristori” conterrà anche misure per le spese sanitarie e per i tamponi che, sempre a detta dell’alto funzionario, faranno ripartire i campionati.
Quali campionati non è stato specificato, a quanto sembrerebbe il provvedimento potrebbe essere circoscritto ai soli campionati di Eccellenza, ma in assenza di comunicazioni ufficiali dei Comitati Regionali, è un azzardo parlare di prosecuzione o, al contrario, di stop definitivo dei campionati di Promozione regionale, Prima Categoria, Seconda Categoria e Terza categoria (mai iniziati), oltre a quelli di settore giovanile.
Nel frattempo ogni attività è ferma, e, da quanto si sente in giro, un considerevole numero di Società, qualcuna anche da noi interpellata a riguardo, ritiene che sarebbe meglio aspettare che, anche grazie alle vaccinazioni in corso, la pandemia venga del tutto debellata per riprendere “da zero” a settembre/ottobre, in condizioni di assoluta sicurezza.
Altri sodalizi vorrebbero invece riprendere e possibilmente concludere la stagione, giocando magari a porte chiuse e con una maggior frequenza (due gare a settimana), ma l’ultima parola sarà dei Comitati Regionali FIGC che, recependo il parere del Comitato Tecnico Scientifico e magari quello delle Società, dovranno pronunciarsi sulla sorte della stagione 2020/2021 che, insieme a quella precedente, verrà ricordata a lungo per questa maledizione che, per quanto entro l’anno potrebbe essere debellata, grava ancora pesantemente su di noi, condizionando ogni aspetto della vita delle comunità.
Raimondo Meledina