• 5 Dicembre 2024
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Zona bianca, Coldiretti Sardegna: per ristorazione apertura serale vale 80% del fatturato

Cameriere bar

La possibilità di apertura serale a cena – spiega Coldiretti Sardegna – vale l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie ed agriturismi duramente provati dalla chiusure forzate.

Sono 12mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi che possono rimanere aperti la sera in Sardegna con il passaggio alla zona bianca dove non c’è il coprifuoco dalle 22 alle 5 ed è permesso il servizio al tavolo e al bancone anche dopo le 18.

È quanto afferma la Coldiretti Sardegna in riferimento all’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza che sancisce il passaggio della prima regione in zona bianca dove non si applicano le misure restrittive previste dai DPCM per le aree gialle, arancioni e rosse.

Una decisione particolarmente importante in vista dell’arrivo della primavera e della Pasqua e l’aumento dei pasti fuori casa ma anche delle tradizionali scampagnate in una regione che – sottolinea la Coldiretti – conta quasi un migliaio di agriturismi.

La possibilità di apertura serale a cena – continua la Coldiretti Sardegna – vale l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie ed agriturismi duramente provati dalla chiusure forzate.

Con la riapertura di cinema, teatri e musei secondo Coldiretti sarebbe fondamentale consentire, esclusivamente ai ristoranti che si trovano nelle zone gialle e che dimostrano di rispettare i rigidi requisiti previsti, l’apertura serale fino all’orario d’inizio coprifuoco, anche alla luce delle importanti misure di sicurezza adottata, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso.

Con tale possibilità limitata ai soli locali di ristorazione con servizio al tavolo – conclude Coldiretti – si coniugherebbero tutela della salute dei cittadini e ripresa dell’attività economica e lavorativa dell’intera filiera agroalimentare italiana, cui sono collegati 3,6 milioni di lavoratori in Italia.

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