No dei Riformatori ai nuovi enti intermedi
Il gruppo consiliare dei Riformatori Sardi prende le distanze dal testo unico approvato a larga maggioranza dal Consiglio Regionale.
No dei Riformatori ai nuovi enti intermedi. La contrarietà è arrivata nero su bianco da Aldo Salaris, Sara Canu e Michele Cossa con una nota stampa dopo il via libera del testo unico approvato ieri dal Consiglio Regionale che modifica l’assetto degli Enti locali portando a sei le Province (Nord Est, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano e Sulcis-Iglesiente), a due le Città Metropolitane (Sassari in aggiunta a Cagliari) e introducendo anche le Unioni di Province.
«Noi Riformatori siamo stati i promotori del referendum per l’abolizione delle province, ed oggi ribadiamo la nostra posizione di contrarietà all’istituzione dei nuovi enti intermedi. Quanto votato oggi in Consiglio regionale – spiegano Salaris, Canu e Cossa – non era parte del programma elettorale con cui questa maggioranza si è proposta agli elettori. Continuiamo a credere e sostenere che al centro del sistema non possano che esserci i Comuni, e che andavano trovate altre soluzioni per gestire i servizi di area vasta: sono i Comuni il vero presidio del territorio, il livello istituzionale più prossimo ai cittadini. Nel referendum del maggio 2012 525.651 sardi votarono per abolire le province, è bene ricordarlo!»
«Inoltre – aggiungono i Riformatori – siamo preoccupati per l’immagine che questa scelta darà alla Sardegna a livello nazionale, in un momento in cui le regioni speciali sono fortemente sotto attacco».