• 17 Marzo 2025
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Negazionisti Covid in festa a Palmadula: sanzionate 63 persone

Festa in una campagna di Palmadula

Negazionisti Covid in festa a Palmadula.


SASSARI. Nel fine settimana, è proseguita l’intensificazione dei controlli del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale per prevenire e contrastare i comportamenti non conformi con la vigente normativa anti Covid-19 e il potenziale pericolo derivante da assembramenti vietati e, in generale, per prevenire e reprimere i reati.

Domenica 25 aprile, una telefonata pervenuta alla sala operativa dell’Ispettorato Forestale di Sassari segnalava la presenza di numerose macchine e persone in una campagna sita in località Palmadula del Comune di Sassari. Con immediatezza, l’informazione è stata girata alla locale Stazione Forestale di Sassari. La pattuglia dei Rangers giunta sul posto ha apurato la presenza di circa 70 auto, fra cui alcuni caravan, e un assembramento di oltre 100/130 persone in evidente atteggiamento festaiolo.

Considerata la preoccupante dimensione numerica dell’assembramento e le possibili conseguenze connesse al mantenimento dell’ordine pubblico, si è proceduto all’invio sul posto di diverse pattuglie del Corpo Forestale provenienti dalle Stazioni di Ittiri, Castelsardo, Alghero, Asinara, Base navale di Portotorres e NIPAF (nucleo investigativo di polizia forestale), per un totale di circa 30 unità. Contestualmente è stata informata la Prefettura di Sassari.

Festa in una campagna di Palmadula 2

Lo stupore più grande, gli uomini e le donne del Corpo Forestale lo hanno avuto al momento della identificazione delle persone presenti. La quasi totalità di loro, in un primo momento, ha rifiutato di dare le proprie generalità ed esibire un documento di identità o riconoscimento.

Quasi tutti hanno dichiarato di essere “cittadini del regno sovrano di Gaia” o appartenenti alla “Repubblica de Sardinia” e in quanto tali, sostenevano di essere soggetti liberi e sovrani della loro prerogativa e rappresentanza. Di fatto hanno dichiarato di non appartenere alla Stato Italiano e di conseguenza ne disconoscevano le leggi, comprese le norme di divieto imposte in materia di Covid. Motivo per cui avevano deciso di incontrarsi e fare festa all’aria aperta in campagna. Molti di loro hanno esibito documenti di identità “fatti in casa” o addirittura hanno rifiutato l’identificazione da parte del personale forestale. Diversi provenivano da Cagliari.

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Nessuno di loro indossava la mascherina di protezione delle vie respiratorie perché fortemente convinti che il virus SARS-19 non era altro che una invenzione delle grandi multinazionali della farmaceutica!

Stante la situazione potenzialmente “esplosiva” per l’ordine pubblico, sul posto sono giunti anche il Capo dell’Ispettorato Forestale di Sassari, Giancarlo Muntoni, e il responsabile del settore della vigilanza Commissario capo Antonio Sanna.

«Quello che abbiamo rinvenuto non era il semplice spuntino fra quattro amici, ma un numerosissimo e pericoloso assembramento di persone, oltre un centinaio – sottolinea il Direttore dell’Ispettorato Forestale –, compresi tanti bambini, in totale dispregio delle norme anti Covid. Persone incoscienti e tutte riottose a ridurre i rischi di contagiarsi e contagiare anche gli altri, compresi i colleghi Forestali intervenuti per fare il loro lavoro».

Invitati tutti i presenti a mantenere la calma e collaborare per l’identificazione, si è proceduto alla contestazione delle infrazioni previste dalle norme anti Covid.

Complessivamente, sono state identificate 63 persone, controllati circa 70 veicoli, contestate 63 violazioni alle norme anticovid e in particolare quelle indirizzate alla prevenzione di eventuali assembramenti non consentiti e il mancato utilizzo di sistemi di protezione delle vie respiratorie.

«Sono al vaglio le posizioni di alcuni convenuti – aggiunge il Direttore Muntoni –, nei confronti dei quali potrebbe configurarsi un’ipotesi più grave, quale quella prevista dall’articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica».

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