4 mln di euro di evasioni fiscali scoperte dalla Guardia di Finanza di Cagliari
Continua l’azione della Guardia di Finanza di Cagliari a contrasto dell’evasione fiscale. Nelle ultime settimane, infatti, i Finanzieri dei diversi Reparti dislocati nel sud Sardegna hanno concluso diversi interventi sul territorio (Cagliari, Quartu S. Elena, Selargius, Sinnai, Villasor, Decimoputzu, Iglesias, Villasimius, Sarroch) nei confronti di numerose attività commerciali, operanti in diversi campi: edilizia, commercio di prodotti per animali, coltivazione di piante, intermediazione di macchine agricole, vendita di prodotti cosmetici, turismo, giochi e scommesse, GDO, rottamai, trasporti.
I controlli della Guardia di Finanza di Cagliari hanno portato alla constatazione di oltre 3.997.000 euro di ricavi non dichiarati al Fisco, oltre che all’emersione di 15 evasori totali. Questi ultimi, per diverse annualità, non hanno presentato all’Erario le dovute dichiarazioni dei redditi, anomalia resa ancora più particolare dal fatto che gli stessi risultavano pienamente attivi con la realizzazione di specifici volumi di affari ed il sostenimento di costi di esercizio.
I soggetti verificati, frutto di una selezione conseguente a una indicizzazione secondo precisi canoni di pericolosità fiscale, sono stati scelti dal collaudato sistema di incrocio delle risultanze della quotidiana attività di controllo del territorio con i dati e le informazioni agli atti dei Reparti e le evidenze emerse dalle interrogazioni alle banche dati. Un’attività meticolosa ed articolata, con la finalità di intercettare le forme di evasione fiscale più pericolose e maggiormente lesive degli interessi collettivi, intercettate e quantificate anche grazie a particolari strumenti operativi, tra i quali lo spesometro – un applicativo all’interno del quale confluiscono le fatture emesse dai vari operatori economici nei confronti dei rispettivi clienti – e le indagini finanziarie.
In un paio di occasioni le ispezioni hanno inoltre portato, da un lato, alla scoperta di 414.000 euro di fatture false (cui ha fatto seguito la segnalazione di un soggetto all’Autorità Giudiziaria) e, dall’altro, alla scoperta dell’irregolare emissione di assegni bancari per 650.000 euro.