Monte Ortobene, sanzionate 7 persone per guida fuori dalle strade
NUORO. Il personale del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale, a seguito di una intensa attività di controllo del territorio, programmata dal Servizio Ispettorato ripartimentale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale finalizzata a prevenire e contrastare illeciti ambientali nell’area del Monte Ortobene, ha accertato e contestato diverse violazioni alle norme in materia di tutela dei boschi e del territorio a carico di 7 persone che circolavano con veicoli a motore, all’interno dei boschi, fuori dalle strade.
Ai trasgressori è stata notificata la violazione amministrativa di cui all’art. 5 “Divieto di transito veicolare sul suolo forestale e/o sui suoli instabili”, delle Prescrizioni di massima e di polizia forestale della regione Sardegna per i boschi e i terreni sottoposti a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. n. 3267 del 1923.
A questa violazione si è aggiunta anche quella prevista dall’Ordinanza del Comune di Nuoro sul “Divieto di circolazione dei veicoli a motore nelle strade vicinali, di penetrazione forestale e interpoderali e nelle aree boschive, prati e sterrati nella località Monte Ortobene”, salvo le deroghe previste dalla stessa Ordinanza.
L’attività di vigilanza posta in essere mira a contrastare la circolazione indiscriminata dei veicoli a motore sui sentieri e all’interno dei boschi al fine di prevenire fenomeni di erosione e di instabilità dei suoli.
Il Monte Ortobene è un’area protetta ZPS (zona di protezione speciale) ai sensi della direttiva europea 79/409/CEE del 2 aprile 1979 “Direttiva Uccelli”, compresa nella Rete natura 2000, ed è sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi della dell’art. 136 del D.lgs. n.42/2004 (codice dei beni culturali e del paesaggio) con decreto ministeriale ai sensi della L. n.1497 del 1939.
In virtù dei vincoli presenti la fruizione è fortemente legata alle forme di tutela dettate dalle norme sopra menzionate la cui disapplicazione e/o violazione continua può compromettere l’ambiente naturale protetto potendosi configurare anche l’ipotesi di illecito penale di “distruzione o deturpamento di bellezze naturali” ( art.734 del codice penale).