Berchidda, al via domani la XXXIV edizione del festival Time in Jazz
Tra i protagonisti Musica Nuda, Fabio Concato, Trio Bobo, Gianluca Petrella, Mario Venuti, John De Leo, Nanni Gaias, Andy Sheppard Quartet (in sostituzione di Avishai Cohen’s Big Vicious), Paolo Fresu col suo “Heroes” e in duo con Lars Danielsson. Tanta musica ma anche mostre, presentazioni di libri e novità editoriali, film e documentari, laboratori e spettacoli per i bambini.
BERCHIDDA. Tutto pronto per la XXXIV edizione del festival Time in Jazz, che per dieci giorni, da domani sabato 7 agosto e fino al 16, porterà in scena il suo ricco cartellone di eventi, tra Berchidda, il paese natale del suo direttore artistico Paolo Fresu, e gli altri centri e località del nord Sardegna in cui fa tappa quest’anno: Arzachena, Bortigiadas, Buddusò, Bulzi, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Olbia, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Telti e Tempio Pausania.
Oltre alla fitta serie di appuntamenti musicali che si susseguiranno dal mattino alla notte in spazi e scenari differenti (la grande arena allestita nella piazza centrale di Berchidda, Piazza del Popolo, teatro dei concerti serali in programma dall’11 a Ferragosto, e i siti più rappresentativi degli altri centri coinvolti), il festival propone un ampio ventaglio di iniziative diverse: mostre, presentazioni di libri e novità editoriali, azioni di promozione e sensibilizzazione ambientale, i laboratori di educazione musicale , gli spettacoli e le altre attività per i bambini raccolte sotto l’insegna di Time to Children, la consueta rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, e altro ancora.
Un’edizione, questa trentaquattresima del festival Time in Jazz, che si riconosce sotto il titolo “Stelle” (“Isteddhos” in sardo logudorese-berchiddese), in omaggio a Dante Alighieri, nel settimo centenario della morte, e alla sua Divina Commedia, dove la parola “stelle” ricorre in chiusura di ognuna delle tre cantiche.
Il cartellone musicale: al via sabato 7 agosto con il “Festival Bar”
Il taglio del nastro è in programma questo sabato (7 agosto), con il primo appuntamento del Festival Bar, la vetrina diformazioni e solisti sardi e in arrivo dalla Penisola, ospitati dai bar berchiddesi, trasformati per l’occasione in piccoli club di musica all’aperto. Si comincia sulle note a base di rock ‘n’ roll, country e swing del Lovesick Duo, alias Francesca Alinovi e Paolo Roberto Pianezza (al Bar Centrale, ore 22); l’indomani (domenica 8, al Bar il Muretto, ore 22) sarà la volta di The Blues Against Youth, progetto solista di matrice country/blues del musicista romano Gianni TBAY. Nelle serate successive, protagoniste alcune delle proposte più interessanti del panorama musicale sardo – il rock-blues dei Caboose di Luis De Cicco e Carlo Corso (lunedì 9 al Bar K2, ore 24), The Giannies con il loro punk e rock’n’roll (martedì 10 al Jolly Cafè, ore 24), la cantautrice sassarese Angela Colombino (mercoledì 11 al Café Rosé, ore 20), Black Victor & Williboy Taxi, ovvero Vittorio Pitzalis, tra i bluesman più rappresentativi della Sardegna, e William Rossi (giovedì 12 al Jazz Pub, ore 20), l’olbiese Bella Socio del collettivo Negative Outcomes (venerdì 13 al Friend’s Bar, ore 20) e il duo di Andrea Cubeddu e Rita Brancato (lunedì 16 al Bar della Piazza, ore 23).
Lunedì 9 agosto
Il festival entrerà nel vivo lunedì 9 agosto con due eventi immancabili di Time in Jazz. Il primo è la traversata marittima in musica a bordo della nave della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal porto di Livorno (partenza alle 14.30) a quello sardo Golfo Aranci (arrivo alle 21.30): un appuntamento che si rinnova per il sedicesimo anno consecutivo, grazie alla collaborazione della compagnia delle navi gialle. Protagoniste, quest’anno, voci, ukulele e percussioni di Sara Magon e Clara Zucchetti (che saranno impegnate nei giorni successivi a Berchidda nell’ambito delle attività per i più piccoli di Time to Children) con il loro repertorio ispirato alle musiche tradizionali dei più disparati angoli del mondo.
Il duo Musica Nuda di Petra Magoni (voce) e Ferruccio Spinetti (contrabbasso) sarà invece protagonista alle 18 di un altro “must” di Time in Jazz, un evento attesissimo a ogni edizione del festival (tanto atteso che i biglietti sono andati esauriti fin dal giorno di apertura delle prevendite, lo scorso 17 maggio): il concerto tributo a Fabrizio De André a L’Agnata, la tenuta nei pressi di Tempio Pausania che a metà anni Settanta divenne la dimora del grande cantautore genovese in terra sarda. Nato da un incontro fortuito nel 2003, in diciotto anni di intensa attività concertistica in tutto il mondo, il duo Musica Nuda ha collezionato riconoscimenti prestigiosi, tenuto più di 1.500 concerti e prodotto otto dischi in studio, tre live e un dvd.
Altri suoni e altra voce; in serata, il festival si sposta sulla costa, a Porto Rotondo: al teatro all’aperto “Mario Ceroli”, alle 21.30, sarà di scena Mario Venuti che, accanto ai suoi brani più famosi, proporrà anche alcuni nuovi estratti del nuovo disco di prossima uscita, caratterizzati dalle influenze sonore sudamericane e del Brasile, che fanno parte della cifra stilistica dell’ex cantante dei Denovo, affiancato in questo impegno a Time in Jazz da Tony Canto alla chitarra.
Come sempre, diverse forme d’arte affiancano la musica a Time in Jazz: a Berchidda, lunedì a mezzogiorno ecco dunque l’appuntamento a Sa Casara, l’ex caseificio trasformato nella sede di Time in Jazz, per l’inaugurazione delle mostre di arti visive: tra queste, la Collezione di Arte contemporanea nata grazie al contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del festival; in mostra, anche le fotografie di Alessandra Freguja e Gabriele Lugli che raccontano la passata edizione del festival, e le riproduzioni delle tavole originali di Alessandro Sanna per i libri “Crescendo” e “Nidi di Note”. Allestita sempre alla Casara, “¡30!” presenta invece le opere realizzate nel 2014 dal pittore e illustratore nativo di Nogara per la copertina e il libretto dell’omonimo album concepito in occasione dei trent’anni del Paolo Fresu Quintet. Alessandro Sanna firmerà anche “Segni suonatori”, una mostra a cielo aperto di suoi ritratti dei protagonisti del festival, collocati in vari angoli di Berchidda. A completare e arricchire le presentazioni, l’AperiJazz, il gustoso aperitivo, offerto da Rau Arte Dolciaria e Lucrezio R che suggella la preziosa collaborazione con due aziende d’eccellenza del territorio.
I protagonisti delle altre giornate
Altre sette giornate piene di musica, ma non solo, dal mattino fino alla notte già inoltrata, attendono il pubblico del festival, a cominciare dal palco centrale allestito nella piazza del Popolo a Berchidda, dove si esibiranno nomi di primissimo piano della scena jazzistica nazionale e internazionale:apre la serie, mercoledì 11, Paolo Fresu con “Heroes“, il suo tributo a David Bowie che lo vede affiancato dalla cantante Petra Magoni, Gianluca Petrella al trombone e all’elettronica, Francesco Diodati alla chitarra, Francesco Ponticelli al basso e Christian Meyer alla batteria.
Cambio di programma dell’ultim’ora per la serata di giovedì 12: per via dell’applicazione delle nuove regolamentazioni emanate dal Ministero della Salute israeliano e relative all’emergenza pandemica a partire dall’11 agosto, il trombettista Avishai Cohen con la sua band Big Vicious non potrà più essere presente a Berchidda. L’organizzazione del festival ha però saputo trovare tempestivamente un’alternativa di assoluto valore in Andy Sheppard, tra i nomi di punta del jazz britannico: il sassofonista e compositore, classe 1957, è atteso a Berchidda in quartetto con Eivind Aarset alla chitarra, Michel Benita al contrabbasso e Patryk Dobosz alla batteria, e con un repertorio che prevede brani del suo nuovo album di prossima uscita per la prestigiosa etichetta ECM.
Venerdì 13 torna in scena Gianluca Petrella, stavoltacon la sua Cosmic Renaissance, ovvero Mirco Rubegni alla tromba, Francesco Ponticelli al basso, Federico Scettri alla batteria e Simone Padovani alle percussioni; sabato 14 spazio a un protagonista della canzone d’autore italiana, Fabio Concato, accompagnato dal trio del pianista Paolo Di Sabatino, con Marco Siniscalco al basso e Glauco Di Sabatino alla batteria; domenica 15, gran finale in Piazza del Popolo per la tradizionale festa di Ferragosto con una produzione originale di Time in Jazz: a guidare le danze il batterista Nanni Gaias col suo quartetto (Jim Solinas all’Hammond, piano e synth, Giuseppe Spanu alla chitarra, Pier Piras al basso) e con la partecipazione del duo Don Leone, tra le proposte di spicco della scena blues in Sardegna, e di un ospite del calibro di Enzo Avitabile (subentrato a Bombino, che per motivi personali ha dovuto annullare tutti i prossimi concerti).
Fitto anche il programma dei concerti nelle diverse località e nei siti portati in dote dagli altri comuni coinvolti in questa edizione. Tra i protagonisti, una variegata rappresentanza della scena italiana: il trio Floors di Filippo Vignato (trombone, effetti), Francesco Diodati (chitarra) e Francesco Ponticelli (contrabbasso, elettronica), tre giovani musicisti tra i più interessanti della nuova scena jazz italiana (l’11 a Budoni); il quartetto di Matteo Pastorino (l’11 a Loiri Porto San Paolo), voce emergente del clarinetto in Europa, nato e cresciuto in Sardegna ma di stanza a Parigi; il trio MAT (il 13 a Ittiri) di Marcello Allulli (sax tenore), Francesco Diodati (chitarra) e Ermanno Baron (batteria), sulle scene dal 2007 e prossimo a firmare il suo quarto album; Fabio Giachino, artista eclettico, attivo come pianista entro i confini del jazz e della musica improvvisata ma anche come producer nella musica elettronica (il 10 a Luogosanto); il cantante John De Leo (il 10 a Telti), artista trasversale, dalla vocalità duttile e sperimentale. E il Trio Bobo, formazione di impronta jazz-rock nata nel 2002 intorno dalla sezione ritmica di Elio e le Storie Tese, ovvero Faso (basso) e Christian Meyer (batteria), più il chitarrista Alessio Menconi (il 10 ad Arzachena); il pianista Paolo Di Sabatino alla testa del suo trio (il 14 a Mores) con Marco Siniscalco (basso) e Glauco Di Sabatino (batteria), lo stesso organico che il pubblico di Time in Jazz ritroverà sul palco anche ad accompagnare in concerto Fabio Concato; e, ancora, il pianista umbro Ramberto Ciammarughi sia in solo (il 14 a Bulzi), sia in compagnia del Tenore “Murales” di Orgosolo e di Paolo Fresu per dare forma, insieme a tre lettori in logudorese, a una produzione originale in tema con questa edizione di Time in Jazz, “Sa Divina Cummedia” (il 13 a Oschiri), che trae origine dalla prima e coraggiosa traduzione dell’opera di Dante in sardo fatta da Pietro “Pedru” Casu (1878 – 1954), parroco, letterato e studioso della lingua berchiddese. A Paolo Fresu spetterà anche il compito di chiudere la serie di concerti in quello che è ormai da qualche edizione il teatro dell’ultimo atto del festival, lo Stagno di San Teodoro (il 16 agosto): ad affiancare il trombettista, questa volta, un protagonista del jazz scandinavo, il contrabbassista svedese Lars Danielsson, per ripercorrere dal vivo note e emozioni del loro album “Summerwind”.
Si ascolteranno anche suoni della tradizione sarda con gli organetti di Pierpaolo Vacca e del giovanissimo Giacomo Vardeu (il 15 a Berchidda); tradizione che, da isola a isola, si incrocerà con quella celtica in una “Suite Sardegna” proposta ad hoc dalla violoncellista irlandese Naomi Berrill (il 12 a Bortigiadas). Berchidda è culla di tanti talenti e realtà musicali che anche quest’anno troveranno spazio al festival: come la storica Banda Musicale “Bernardo De Muro”, nelle cui file ha mosso i primi passi lo stesso Paolo Fresu, di scena in piazzetta Riu Zocculu la sera di ferragosto (ore 20); come la Funky Jazz Orkestra diretta dal trombettista Antonio Meloni, protagonista delle parate musicali per le strade del paese, e in forma “stabile” la mattina di Ferragosto alla chiesetta di San Michele (ore 11.30); e come il batterista Nanni Gaias che col suo trio e in quartetto, intorno alla mezzanotte, sarà il motore della rassegna “Time After Time”, nella piazzetta adiacente all’arena concerti, insieme a ospiti di volta in volta diversi: Vincenzo Saetta, i Menhir & Dj Kork, Gavino Riva, Manuella e il duo Don Leone
Time to Chlildren
Ma non solo di concerti è fatto Time in Jazz: come sempre, anche l’edizione numero trentaquattro propone tanti altri appuntamenti e attività. Uno spazio sempre più rilevante del festival è dedicato all’educazione musicale dei bambini con l’ampliamento del progettoTime to Children, ideato da Sonia Peana con la collaborazione di Catia Gori e con il patrocinio dell’associazione Il Jazz va a Scuola, sviluppato da Time in Jazz con il sostegno del Banco di Sardegna.
Dal 9 al 15 agosto, bambini, ragazzi e adulti saranno accompagnati, attraverso spettacoli, laboratori, flashmob e mostre, alla scoperta della musica jazz e popolare, degli strumenti musicali, della multisensorialità, della musica come condivisione e tanto altro; guide d’eccezione in questo viaggio, musicisti ed educatori come il brioso duo a base di percussioni, ukulele e voce formato da Sara Magon eClara Zucchetti, la musicista e musicoterapeuta Francesca Romana Motzo, il trombettista Mirco Rubegni, i percussionisti Pasquale Mirra e Stefano Baroni, il musicista e etnomusicologo Ambrogio Sparagna, il cantante John De Leo con il chitarrista Fabrizio Tarroni, l’etnomusicologo Fabio Calzia, l’illustratore Alessandro Sanna, l’attore Giancarlo Biffi, il beatboxer Alien Dee, oltre alle stesse Catia Gori – cantante, formatrice e promotrice di esperienze legate all’educazione musicale nella scuola Primaria – e Sonia Peana, violinista e ideatrice del progetto “Nidi di Note”, attiva nella didattica nelle scuole dell’infanzia.
Da quest’anno Time to Children fa parte di Time to Campus,un più ampio progetto di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza; finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia del Consiglio dei Ministri, all’interno del bando EduCare,tende a promuovere un nuovo servizio di welfare di comunità per lo sviluppo di attività educative legate al jazz, in cui esso diventi strumento principale di didattica musicale per bambine e bambini tra gli otto e gli undici anni. Il mese scorso si sono tenuti due campus gratuiti, in cui i giovanissimi iscritti hanno vissuto una settimana intensa e ricca di appuntamenti: laboratori di avvicinamento e sensibilizzazione, di tecniche di improvvisazione, ascolto/lettura di fiabe africane, altri tipi di reading, alcuni dei quali anche musicati, escursioni, percorsi didattici ed esperienziali, attività sportive e nella natura, attività tradizionali, artigianali, manuali. Tra gli elementi di novità di Time to Campus e Time to Children, S’aradio de minores e mannos: alcuni dei laboratori vengono trasmessi sulle frequenze della radio parrocchiale, dando l’opportunità a sos mannos (gli anziani) di Berchidda di partecipare a distanza alle attività di sos minores. Un racconto nel racconto e un ulteriore strumento per superare l’isolamento e accorciare le distanze.
Libri, cinema, mostre
Immancabile anche l’appuntamento con Time to Read, la serie di incontri con i libri e i loro autori, che a Berchidda, negli spazi di Sa Casara (l’ex caseificio oggi sede dell’associazione Time in Jazz), ospiterà (mercoledì 11)il giornalista Giacomo Serreli che nel suo “Boghes e Sonos” ripercorre sessant’anni di musica isolana, il musicista Bruno Tommaso (giovedì 12),co-autore del libro “La scuola che sognavo. La musica come bene comune, il jazz come dialogo”, e il giornalista musicale Luigi Onori (venerdì 13)che porta in dote “La storia del Jazz” scritta insieme a Riccardo Brazzale e Maurizio Franco; dalle stelle della musica si viaggia su quelle del cielo con il fisico Eugenio Coccia (il 14), che introdurrà al pubblico “Stelle, galassie e altri misteri cosmici”. Tra fiaba, illustrazione e musica è invece “Nidi di Note”, presentato (il pomeriggio di Ferragosto) da Alessandro Sanna, illustratore dell’opera, e Bruno Tognolini, autore dei testi e delle “tiritere” che recita nel cd allegato al libro con musiche originali di Paolo Fresu e Sonia Peana. A chiudere le presentazioni editoriali (la mattina del 16), “Time in Jazz Diary 2020” (Postcard 2020), che rievoca la scorsa edizione del festival attraverso l’obiettivo della fotografa Alessandra Freguja.
Si ispira alle suggestioni legate al tema del festival, “Stelle”, la consueta rassegna di film e documentari (tutti con inizio alle 16.30) curata dal regista Gianfranco Cabiddu: si comincia, l’11 agosto, con un tributo alla figura di David Bowie attraverso la proiezione del videoclip di “Blackstar” e del documentario “David Bowie: last five years”, incentrato, come dichiara il titolo, sugli ultimi cinque anni della vita e della carriera del “Duca Bianco”. Un film d’animazione al centro dello schermo il pomeriggio del 12: attraverso la storia senza parole di un naufrago su un’isola deserta, popolata da tartarughe, granchi e uccelli, “La Tortue rouge”, dell’olandese Michael Dudok de Wit, racconta le fasi principali della vita di un essere umano.
Musica dal vivo e cinema si intrecceranno il 13 in “Improvvisazioni sopra le stelle”, con Paolo Di Sabatino al pianoforte impegnato a inventare a braccio il giusto commento sonoro per le immagini di due film muti del grande Buster Keaton, “My Wife’s Relations” e “The Blacksmith”.
In programma l’indomani (sabato 14) “Musica da lettura – P60lo Fresu” documenta l’evento con cui il trombettista ha festeggiato il suo sessantesimo compleanno, lo scorso febbraio all’Archiginnasio di Bologna, alternandosi in diverse formazioni, con Alessandro Bergonzoni come guida di eccezione. Chiude la serie di proiezioni, nel pomeriggio di ferragosto, “Lectura Dantis“, che testimonia la prima di una serie di letture della Divina Commedia tenuta da Carmelo Bene il 31 luglio del 1981, nel primo anniversario della strage della stazione di Bologna, dall’alto della Torre degli Asinelli.
A completare e arricchire il programma contribuiranno gli “AperiJazz” proposti in diverse occasioni in collaborazione con Rau Arte Dolciaria e Lucrezio R, e le consuete iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale raccolte sotto l’insegna Green Jazz: Time in Jazz fa parte di Jazz Takes The Green, la rete dei festival jazz ecosostenibili, prima esperienza italiana di aggregazione di eventi culturali che hanno a cuore la causa Green.
- Biglietti e prevendite
Come sempre, è a pagamento solo l’ingresso ai concerti in programma in Piazza del Popolo a Berchidda: i biglietti sono in prevenditasu Vivaticket al prezzo di venticinque euro (più diritti di prevendita) per ciascuna serata. Già sold out “Heroes”, l’omaggio a David Bowie in programma l’11. Sempre su Vivaticket sono in corso anche le prenotazioni obbligatorie per tutti i concerti a ingresso gratuito, in programma nei diversi centri che aderiscono a questa edizione numero trentaquattro di Time in Jazz. Ogni singola prenotazione vale esclusivamente per una o due persone al massimo. Sia per i concerti con ingresso a pagamento sia per quelli gratuiti, i posti saranno limitati per garantire il distanziamento tra gli spettatori previsto dalle misure anti-Covid-19; si potrà accedere alle aree dei concerti solo esibendo all’ingresso i biglietti e gli abbonamenti digitali o la prenotazione su smartphone o supporto cartaceo accompagnata da un documento di identità.
- Green Pass per tutti i concerti
Come già nella passata edizione, anche quest’anno il festival deve fare i conti con le consegne e le restrizioni legate alla situazione Covid, ma oggi come allora Time in Jazz si sta attrezzando per garantire la massima sicurezza degli artisti, del pubblico, dei residenti e dei tanti volontari e professionisti impegnati nella macchina organizzativa. Un anno fa, l’applicazione delle regole anticontagio, costantemente aggiornate e rispettate in modo scrupoloso da staff e spettatori, permisero lo svolgimento regolare dei concerti e delle altre attività: così non si registrò alcun caso di contagio da Covid-19 come conseguenza del festival. Un obiettivo al quale si punta anche quest’anno, partendo dal rispetto delle nuove regole dettate dal Governo, in vigore da venerdì prossimo, 6 agosto; e dunque, si potrà accedere alle aree dei concerti esclusivamente muniti di Green Pass, il documento che certifica la vaccinazione (a partire da 14 giorni dopo la prima dose), l’avvenuta immunizzazione o anche l’esito negativo di un tampone molecolare o antigienico: sarà obbligatorio per l’ingresso a tutti i concerti del festival, sia quelli a pagamento, sia quelli gratuiti che devono essere prenotati sul circuito Vivaticket e comprovati da un QR code (che si trova nel biglietto).
Nel caso di impossibilità di ottenere il Green Pass in formato digitale sarà sufficiente esibire il documento cartaceo e consegnare fotocopia attestante almeno la somministrazione della prima dose di vaccino o l’esito di un tampone con risultato negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Le fotocopie saranno trattenute dall’organizzazione. La nominalità potrà essere verificata con un documento di identità. I minori sotto 12 anni sono esenti dal Green Pass e dal tampone. Resta in vigore l’obbligo della mascherina al chiuso (nello spazio cinema e alle mostre) e il rilevamento della temperatura.
Per chi non fosse in possesso del Green Pass sarà possibile effettuare un tampone antigenico a pagamento presso l’Hub allestito a Berchidda da Time in Jazz grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale e del sindaco Andrea Nieddu; sarà attivo per l’intera durata del festival presso i saloni parrocchiali in via La Marmora: dal 7 al 16 agosto tutte le mattine dalle 8.30 alle 10.30, e dall’11 al 15 agosto anche tutte le sere dalle 18 alle 20.
Chi ha già acquistato i biglietti e non si trovasse nella condizione di rispettare le regolamentazioni previste, potrà richiedere, entro il 5 agosto, il rimborso dei biglietti inviando una mail con allegati i documenti di acquisto all’indirizzo rimborsitimeinjazz2021@gmail.com. I biglietti rimborsati saranno annullati e i posti resi liberi verranno rimessi in vendita (con un nuovo codice di accesso) dal 6 agosto. I rimborsi cominceranno dal 20 agosto tramite bonifico bancario: nella richiesta di rimborso sarà quindi necessario inserire anche il codice iban e un recapito telefonico.
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