• 25 Novembre 2024
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Alluvione Bitti, 1,5 milioni di euro per ripristino idraulico e idrogeologico

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La sistemazione idraulica e idrogeologica di Bitti arriva anche con l’impegno del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale che a fine agosto ha firmato le convenzioni con la Protezione Civile per avviare importanti interventi di pulizia dai detriti e ripristino dell’abitato, per un totale di un milione e 550 mila euro, da affidare alle ditte esecutrici entro il mese di novembre.

A 10 mesi dal grande evento alluvionale che ha sconvolto il paese si hanno quindi chiari gli obiettivi da raggiungere con i lavori da svolgere, sulle aree individuate dalla Protezione Civile, e che mirano non solo a intervenire sui danni, ma pensano al futuro, in modo da prevenire che si possa verificare ancora il disastro registrato a novembre 2020. «Considerato il carattere di urgenza ed indifferibilità delle opere, il Consorzio si è immediatamente attivato per l’affidamento, attraverso tecnici esterni all’Ente, delle relative progettazioni», spiega il presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale Ambrogio Guiso.

«A breve vedranno la luce gli interventi affidatici e previsti dall’ordinanza del 4 dicembre 2020, n. 721 – spiega Guiso –, provvedimento a firma della Presidenza del Consiglio dei Ministri, (“Interventi urgenti di protezione civile in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi il giorno 28 novembre 2020 nel territorio del comune di Bitti, in provincia di Nuoro”). In generale si partirà con la rimozione dei detriti, e si procederà con la demolizione delle opere che di fatto hanno creato l’imbuto distruttivo che tutti abbiamo visto, poi si procederà allo “stombamento” del secondo imbocco del canale a monte del paese che sarà aperto per circa 20 metri. Inoltre ci si interverrà anche nel ripristino degli alvei».

Nel dettaglio si tratta di cinque distinti interventi, dei quali il più corposo economicamente ammonta a 550mila euro e prevede «l’intervento di demolizione parziale di un fabbricato tra via Brigata Sassari e Via Deffenu, per mettere in sicurezza e stabilizzare il versante. Questo lavoro – continua Guiso – mira alla sicurezza delle abitazioni a valle della scarpata».

Con 400 mila euro invece si eseguirà il ripristino del fondo del canale nella parte alta del paese, e la messa in sicurezza delle sponde con la pulizia dal materiale detritico vicino alle abitazioni. «Con la demolizione della copertura inclinata in calcestruzzo del secondo imbocco del canale e l’apertura di un tratto di circa 20 metri si procederà di fatto allo stombamento del canale», spiega ancora il presidente.

Con altri tre interventi da 200 mila euro l’uno si procederà poi al ripristino e alla messa in sicurezza di altre zone di Bitti. A Funtana e Josso, sulla strada statale 389, si interverrà sulla condotta di attraversamento stradale e verrà fatta una canalizzazione verso il canale esistente. Il versante verrà sistemato a monte con gradonatura; la strada verrà consolidata e ripristinata, inoltre verrà realizzato un muro in cemento armato di protezione della sede stradale dalla possibile caduta di massi.

Con altri 200 mila euro verrà fatto un intervento nella parte a sud del paese, dove oltre alla pulizia avverrà la demolizione delle parti residue del vecchio canale con il ripristino della funzionalità idraulica dell’alveo. Infine sul lato nord ovest con altri 200 mila euro, è prevista assieme alla pulizia, anche la realizzazione di briglie di trattenuta del materiale detritico trasportato dalla corrente e di muri per la messa in sicurezza della strada.

«Siamo coprotagonisti assieme ad altri soggetti, che porteranno avanti altri lavori e avranno a disposizione altre risorse, degli importanti interventi previsti a Bitti – conclude Guiso -. Il tutto nasce dal coordinamento della Protezione Civile Nazionale, con una progettazione che guarda soprattutto alla prevenzione dei fenomeni legati al rischio idrogeologico. Per questo è importante la tempistica con cui si sta intervenendo, e per la quale abbiamo lavorato assiduamente, come Consorzio, per ridurre al minimo il periodo che ci separa dall’avvio dei lavori effettivi».

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