• 25 Dicembre 2024
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Sos pinnettos in un’app, testimonianza di una cultura millenaria e di innovazione

SOS PINNETTOS 1

L’affascinante mondo dei caprari rappresentato dai pinnettos diventa percorso turistico e si connette al mondo con tutta la sua storia e cultura grazie alla  nuova applicazione digitale ideata da Coldiretti Nuoro Ogliastra.

Le vie de sos Pinnetos” è un progetto che “ha l’obiettivo di valorizzare la tipica costruzione della cultura pastorale in un percorso ideale che unisce le antiche dimore con i prodotti e le bellezze naturalistiche e culturali dei territori in cui si trovano” sintetizza il presidente di Coldiretti Nu-Og Leonardo Salis.

Il progetto è stato ideato e realizzato da Coldiretti Nuoro Ogliastra e finanziato dalla Camera di Commercio di Nuoro, con il coinvolgimento e patrocinio dei comuni di Dorgali, Baunei, Orgosolo e Urzulei e la partecipazione di diverse aziende agroalimentari e turistiche del territorio.

È un percorso romantico che si può rivivere a distanza grazie alla app Le vie de sos Pinnetos con video, foto e racconti in cui si ripercorre, grazie alla testimonianza di chi quei luoghi isolati ma ricchi di storia, li ha vissuti e li vive, e ha concorso a renderli unici e affascinanti.

Ramagraf

Un’app in divenire, in cui oltre a conoscere la storia e i percorsi dei pinnettos è interattiva consentendo ai visitatori di postare foto e video aiutando a far crescere la rete. Del progetto fanno parte anche diverse aziende agricole di Campagna Amica con le quali si arricchire il percorso esperienziale con le eccellenze enogastronomiche locali.

 “È un progetto aperto e inclusivo – precisa il direttore di Coldiretti Nu – Og Alessandro Serra -, ed infatti siamo già in contatto con altre amministrazioni comunali ed aziende che vogliono aderire”.

Il progetto “ha una valenza storica, culturale, identitaria ed enogastronomica ma anche ambientale – continua Alessandro Serra –  perché valorizza un territorio ed un paesaggio unico, figlio del rapporto simbiotico tra uomo animale e natura. È insomma il mondo dei caprari che diventa un percorso esperienziale che farà scoprire e vivere ai turisti i luoghi isolati in cui custodivano i propri animali, divenuti nel tempo custodi di quel mondo, esempio di presidio del territorio e modellatori di quel paesaggio”.

“Sono territori che vanno vissuti e preservati – precisa Leonardo Salis -. I pastori fanno il loro lavoro con passione e determinazione ma è necessario che le norme vadano incontro a questo mondo sostenendolo e incentivando ai pastori di continuare a presidiare questi territori. Per esempio rivedendo le tare sul pascolamento nel bosco che anziché sostenere limitano questo rapporto che si è tramandato per secoli e che porta invece ai disastri a cui abbiamo assistito questa estate nel Montiferru”.

Mamma in Sardegna

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