Sardegna prima Regione del Mediterraneo per allevamento pecore e capre al pascolo
Coldiretti Sardegna el’Associazione Nazionale della Pastorizia propongono una misura sul pascolamento per il settore ovicaprino.
Una misura sul pascolamento per il settore ovicaprino e gli allevamenti sostenibili. È la richiesta di Coldiretti Sardegna e l’Associazione Nazionale della Pastorizia (Assonapa) proposta nel tavolo di partenariato nazionale che si è riunito anche il 28 dicembre per inserirla nel Piano strategico nazionale che dovrà essere presentato entro il primo gennaio alla Commissione Europea per la nuova Politica agricola comune (Pac), quinquennio 2023/2027.
«Ci stiamo lavorando assiduamente sia come Coldiretti che come Assonapa – afferma il presidente di Assonapa e Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – perché riteniamo la misura sul pascolamento fondamentale a sostegno di un settore sostenibile strategico da punto di vista economico ma anche ambientale».
Il comparto ovicaprino conta in Italia un patrimonio di 7.407.683 capi di cui 6.346.310 ovini e 1.061.373 caprini con 138.211 aziende.
La Sardegna è leader assoluta con circa 20mila aziende (19.821), 3.039.160 pecore e 298.424 capre. Vanta anche 3 Dop, Pecorino romano, Pecorino sardo e Fiore sardo (il Romano, prodotto per oltre il 90% in Sardegna è il più importante pecorino della Ue in termini di produzione e valore generato, mentre il Fiore sardo è uno dei formaggi più antichi d’Europa) e l’Igp dell’agnello di Sardegna oltre al riconoscimento Unesco per il Pastoralismo nato su iniziativa della Provincia di Nuoro.
È seguita dalla Sicilia che conta di 11.231 aziende, 737.819 pecore e 102.767 capre e Lazio con 10.233 aziende, 580.322 pecore e 44.087 capre.
La Sardegna è anche la prima regione del Mediterraneo in cui si pratica l’allevamento degli animali al pascolo (il 70% della superficie isolana). Le pecore si nutrono per l’80% dalle essenze foraggere spontanee o coltivate e questo rende inscindibile il legame dell’elevata qualità dei prodotti caseari e delle carni dalle forme paesaggistiche in cui sono ottenuti. Grazie al pascolamento è stato, inoltre, forgiato il paesaggio isolano.
«È una misura a sostengo della biodiversità e all’allevamento al pascolo che risponde agli indirizzi approvati dall’Ue nella Riforma della Politica agricola comune – evidenzia Battista Cualbu – che andrebbe a premiare gli allevamenti che contribuiscono a conservare e valorizzare il territorio ed in particolare quelli marginali e dell’interno».