• 23 Novembre 2024
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Scuola e screening, Manca (M5s): «Caos annunciato, grave danno agli studenti»

Scuola

Alla luce delle difficoltà organizzative della campagna di screening anti Covid per gli studenti delle scuole sarde, la consigliera regionale Desirè Manca (M5s) ha presentato un’interrogazione al presidente Solinas e all’assessore Biancareddu per chiedere che venga garantito il ritorno sui banchi in sicurezza con estrema urgenza. La consigliera chiede chiarimenti, in particolare sul perché sia stata ignorata dalla Regione la nota dell’Ats del 27 dicembre, dove si chiedeva di rimandare l’ingresso a scuola febbraio.

«Quali impedimenti ci sono stati perché si arrivasse al 7 gennaio senza la minima idea di come procedere per garantire il ritorno a scuola degli studenti in sicurezza? – chiede subito Manca – Solo mercoledì scorso il Presidente Solinas ha affidato il compito ai neo nominati direttori delle Asl della Sardegna di avviare una campagna di screening di massa. Ma la lettera in cui l’ATS sollevava l’esigenza di rimandare l’ingresso a scuola al prossimo febbraio a causa dell’impennata di contagi in alcune scuole del Sud Sardegna è datata 27 dicembre 2021. Quanto sta accadendo oggi è incredibilmente assurdo».

Desirè Manca

«La preoccupazione è massima anche per il Nord Sardegna, e per la Provincia di Sassari in particolare, dove ieri si registravano i numeri più alti, con 519 positivi. Un record di casi – sottolinea la consigliera – che è stato ignorato, perché la situazione verificatasi nelle scuole del Sud Sardegna anziché diventare un severo monito e farci prevedere il rischio che stiamo correndo oggi è stata ignorata. Come mai si sta ragionando per compartimenti stagni e non si sta tenendo conto che il rischio è alto e diffuso a tutta la Sardegna?».

«L’impennata dei contagi dopo il periodo festivo era ampiamente prevedibile. Non è necessaria la sfera di cristallo, dopo quasi due anni di pandemia – osserva Desirè Manca – per capire che i maggiori contatti tra le persone avrebbero prodotto l’aumento dei casi e che, specialmente i bambini, non essendo vaccinati, avrebbero potuto contagiarsi. Ciò non toglie che ad ignorare questo ragionamento sia stato chi guida questa Regione, che ha preferito arrivare al 7 gennaio senza aver pianificato uno screening di massa come si deve.

Oggi i sindaci di tutta la Sardegna si stanno interrogando su quali azioni mettere in campo per far fronte a questo caos organizzativo, e le uniche vittime di tutto ciò sono come sempre i bambini, i ragazzi e i genitori, costretti a fare salti mortali per poterli assistere».

«Altre regioni italiane hanno già provveduto, attraverso ordinanze, a disporre l’avvio di una campagna di test rapidi. Incomprensibilmente la Regione Sardegna ha atteso fino a dopo l’Epifania per predisporre concretamente gli hub in cui effettuare i tamponi ai bambini. I ragazzi intanto sono a casa e ancora oggi non sanno quando potranno tornare a scuola», conclude Manca.

Becugna copia

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