• 24 Novembre 2024
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Il consigliere regionale Daniele Cocco (LeU) auspica il potenziamento di alcuni servizi dell’ospedale di Ozieri

Daniele Cocco2

Durante una delle sedute del Consiglio regionale, che nei giorni scorsi era impegnato ad esaminare gli articoli e degli emendamenti presentati al Testo unificato della “Riforma del sistema sanitario”, è intervenuto in Aula il consigliere di minoranza, nonché sindaco di Bottidda, Daniele Cocco (LeU) con alcune considerazioni. Una delle quali ha riguardato anche l’ospedale di Ozieri.

Nel rimarcare le sue perplessità sul merito e le tempistiche della Riforma, l’esponente di LeU ha sottolineato come ora più che mai sia urgente e prioritario dare risposte «a quelle che sono le problematiche, le criticità, le emergenze e la drammaticità del sistema sanitario isolano».

Non a caso Cocco fa l’esempio di due potenzialità del “Segni” non sfruttate. «Nella scorsa riforma l’ospedale di Ozieri ha avuto la possibilità, almeno sulla carta, di mantenere i servizi esistenti e averne qualcuno in più. Mi riferisco alla radiologia interventistica. Quando si parla del problema delle liste d’attesa, che in nessuna maniera si riesce a superare, dico che potremmo provare a dare risposta con poco». Sulla base di questa considerazione il consigliere fa un esempio: «Ozieri ha una risonanza magnetica da un Tesla e mezzo e sta diventando un’eccellenza negli interventi di vertebroplastica». Nonostante questo si sta «facendo, da tempo, di tutto per non fornire al “Segni” quel personale che metterebbe in condizioni il servizio di operare al meglio, di operare con più esami» e allo stesso tempo, offrire «un buon servizio ai pazienti sardi». «Dicendo questo mi collego – conclude Daniele Cocco – anche a un fatto che ho già segnalato da tempo: nell’ospedale di Olbia è presente un angiografo di nuova tecnologia che è stato utilizzato» solo «per cinque interventi». Una strumentazione che quindi, se pensata in una logica e intelligente collaborazione aziendale, potrebbe essere dirottata «a costo zero» e «messa a disposizione dell’ospedale di Ozieri», dove sono presenti professionalità che potrebbero «utilizzarla e pilotarla a dovere».

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