Al Mater Olbia Hospital arrivano ferri e gomitoli
il progetto di Lanateria della onlus Gomitolorosa approda al Mater Olbia Hospital. L’attività è già partita nei reparti di Ginecologia, Senologia e Radioterapia. «Non escludiamo di poterlo estendere anche ai reparti di Neurologia e Riabilitazione», afferma il Direttore Sanitario del Mater Olbia Hospital Franco Meloni. «Grazie alla onlus Gomitolorosa, www.gomitolorosa.org – continua Meloni – che promuove il lavoro a maglia negli ospedali come strumento per ridurre l’ansia, le nostre pazienti potranno beneficiare di questa iniziativa mentre sono in attesa di un trattamento o durante il periodo di degenza».
«Dal 2012, i volontari di Gomitolorosa, i medici sostenitori e amici, promuovono, sostengono e raccomandano la Lanaterapia negli ospedali italiani perché credono fortemente che il lavoro a maglia o all’uncinetto rappresenti un’attività dalla quale trarre grandi benefici per la salute fisica e mentale e costituisca un strumento integrativo del percorso di cura», commenta Alberto Costa, presidente della onlus e oncologo senologo riconosciuto a livello internazionale per il suo contributo all’avanzamento della cura dei tumori al seno.
«Diversi studi hanno avuto alla base l’osservazione delle risposte emotive all’impegno in attività creative artigianali» – afferma la dott.ssa Paola Bazzu psicoterapeuta specializzata in psiconcologia, del Mater Olbia Hospital – «Le mani occupate orientano l’attenzione sul qui ed ora, restituendo spazio alla calma, favorendo la gestione di stati emotivi intensi e dei pensieri ripetitivi, migliorando il tono dell’umore. L’elemento di interesse di tale approccio risiede nell’attribuzione ai pazienti di un ruolo attivo nella tutela della propria salute».
«Una volta superata la curva di apprendimento iniziale – continua Bazzu –, la ritmicità del lavoro a maglia può indurre uno stato di rilassamento, riducendo gli effetti dello stress dannoso nel lungo periodo. Il lavoro a maglia inoltre rende più difficile, alla nostra mente, registrare i segnali di dolore, e promuove processi neuroprotettivi. Le attività artigianali, infine, si traducono in prodotti tangibili utili al senso di efficacia, promuovendo i processi di socializzazione ed impegno sociale. L’attività coinvolge entrambi gli emisferi cerebrali. Più il lavoro è complicato e ci impegna, maggiore è la concentrazione raggiungendo uno stato di rilassamento simile alla meditazione».
Che il lavoro sia un efficace antidoto allo stress, il dottor Costa lo aveva già intuito nei quarant’anni al fianco di Umberto Veronesi, osservando nelle corsie degli ospedali le pazienti che lavoravano con l’uncinetto per ingannare il tempo in attesa di sottoporsi alle cure o agli esami. «Lavorare a maglia distrae dalle preoccupazioni, aiuta a percepire meno il dolore, agevola i processi di socializzazione e migliora l’autostima perché implica un obiettivo e il suo raggiungimento», ha aggiunto ancora il medico».
«In questa prima fase del progetto i manufatti realizzati dalle nostre pazienti saranno assemblati in morbide coperte e scalda gambe che rimarranno a disposizione dei nostri pazienti, sicuramente in futuro prenderemo accordi con le associazioni del territorio destinando i manufatti a soggetti deboli come anziani, bambini, pazienti disabili e disagiati», ha commentato la dott.ssa Giorgia Garganese, Responsabile UOC Ginecologia e Senologia del Mater Olbia Hospital, «Ringraziamo l’Associazione Gomitolorosa per averci coinvolto in questa preziosa iniziativa», conclude la dott.ssa Garganese.
Gomitolorosa è felice di iniziare questa nuova partnership con l’auspicio di poter coinvolgere tutta la rete nazionale nell’adozione del progetto di LANATERAPIA per le pazienti. Ad oggi sono già 13 gli ospedali aderenti, da Messina a Biella, da Bologna a Cosenza. (L’elenco è disponibile su www.gomitolorosa.org/lanaterapia).
Nel KIT PERSONALE per praticare la LANATERAPIA è inserito un gomitolo di lana riciclata (per realizzare 6 esagoni), uno schema da seguire (anche con video raggiungibile mediante QR code) e un bellissimo uncinetto donato dall’azienda DMC (www.dmc.com) società di Mulhouse (Francia) fondata nel 1746, un gruppo internazionale che esporta oggi in oltre 60 paesi sui 5 continenti.