Porto di Olbia. Cualbu: «In 4 giorni di blocco, perdite per 2 milioni di euro». I manifestanti: «Non ce ne andiamo»
- 18 Marzo 2022, 18:32
Al porto Isola Bianca di Olbia si conclude il quinto giorno di blocco, con le navi Grendi, Tirrenia e Grimaldi ferme ed alcune tra le più grosse aziende di logistica italiane, che hanno sospeso le consegne da e per la Sardegna. Mentre i manifestanti nonostante la pioggia battente di oggi proseguono il blocco e non hanno intenzione di andarsene, il presidio di Porto Torres si è sciolto questo pomeriggio a seguito anche dell’incontro avuto ieri con il prefetto di Sassari Paola Dessì e ad alcuni eventi accaduti questa mattina nei parcheggi del porto.
A chiedere l’intervento del prefetto erano stati i vertici di Confindustria che lamentano i gravi problemi che questo sciopero sta creando alle aziende sarde, non ultime quelle edili, bloccate a causa dei rincari dei prezzi dell’energia e dell’irreperibilità delle risorse. Ma, il comparto che più pare fare le spese del blocco è quello ortofrutticolo e legato al settore primario in generale, che secondo Battista Cualbu, presidente di Coldiretti, in quattro giorni ha subito perdite per due milioni di euro.
«Siamo a fianco di chi protesta, ne comprendiamo le ragioni – ha sottolinea Cualbu –, ma occorre avere la testa e far passare le materie prime. Gli animali hanno bisogno di mangiare, non si può creare una guerra tra poveri. Anche chi produce ad esempio asparagi, carciofi o cozze, ha diritto ad andare avanti».
«Ci appelliamo alla politica, affinché dia delle risposte quanto prima ed al buonsenso dei manifestanti per non passare dalla ragione al torto», ha concluso il presidente di Coldiretti.
Maria Vittoria Dettoto