“Laboratorio Ozieri” vicino ad autotrasportatori e imprese
OZIERI. «Affianchiamo e condividiamo la protesta portata avanti in questi giorni da autotrasportatori e imprese contro i rincari incontrollati delle materie prime: energia, gas e combustibili». Il gruppo politico “Laboratorio Ozieri”, nel sottolineare la vicinanza a questi settori duramente colpiti dalla crisi, interviene per condividere alcune riflessioni sul problema legato all’aumento dei costi, frutto ormai chiaro delle pesanti speculazioni perpetrate ai danni di lavoratori, aziende e cittadini.
«Partiamo da lontano constatando che la crisi energetica di questi mesi non è riconducibile alla guerra in Ucraina (gli effetti di questa non sono ancora arrivati), ma ad una speculazione vera e propria. Gli aumenti delle materie prime sono iniziati infatti nel 2021, e già dalla fine dello stesso anno si parlava di aumenti di gas e corrente elettrica dal 40% al 50%. Così come i rincari delle materie prime nell’agricoltura e dei mangimi. I carburanti in questi primi mesi del 2022 hanno toccato picchi altissimi, fino a convincere le varie categorie, soprattutto gli autotrasportatori, a manifestare il loro dissenso bloccando strade e porti.
Nel 2014 quando il prezzo del greggio toccò i 150 dollari al barile i carburanti arrivarono a toccare i 1,70 euro al litro, mentre all’inizio di marzo con le stesse quotazioni del petrolio il costo alla pompa è arrivato ai 2,40 euro per litro, aumentando più volte nello stesso giorno, adducendo la causa alla crisi in Ucraina, puntualmente smentita dal fatto che in questi giorni il prezzo del greggio è crollato a 92 dollari al barile, ma il prezzo alla pompa rimane sempre oltre i 2 euro per litro.
Il governo interviene proponendo uno sconto di 25 centesimi a litro alla pompa fino a tutto aprile, e con un bonus da 200 euro una tantum ai dipendenti (che pagheranno le aziende). Misure che non aiutano nessuno.
Un autotrasportatore invece di spendere 600 euro per un pieno ne spende oltre 1000, quindi è costretto ad aumentare i costi del trasporto dove in alcuni casi il prezzo dello stesso è superiore a quello della merce. In altri casi i contratti annuali non potranno essere onorati, in quanto i costi sono insostenibili per continuare l’attività, idem l’agricoltura a cui si aggiungono anche i continui aumenti dei mangimi, impossibilitando l’imprenditore a mandare avanti l’azienda.
Ricordiamo le parole del sottosegretario allo Stato Gian Marco Centinaio che ha parlato di chiara speculazione, salvo però inserire nel decreto una sanzione amministrativa da 500 a 5.000 euro alle aziende che non giustificheranno il motivo dell’aumento dei prezzi (irrisorio e comico). Altrettanto ridicola e grave la proposta di rateizzare la bolletta della corrente elettrica.
Chiediamo al governo un intervento strutturale, che sia di media durata e non di mese in mese. Occorre un intervento duraturo che stabilizzi i costi di modo che le imprese e i cittadini possano pianificare le loro spese. I prezzi dei beni energetici devono essere calmierati e livellati al potere d’acquisto di famiglie e imprese o almeno stabilire che il prezzo sia proporzionale al prezzo della materia prima. Non servono bonus o altro, serve tutelare cittadini e imprese da speculazioni», conclude “Laboratorio Ozieri”.