Monti, ultimo saluto della comunità a Peppino Farre. La Confraternita: «Esempio per tutti noi»
MONTI. L’intera comunità montina, insieme a quella parrocchiale e alla confraternita, si è stretta attorno alla famiglia di Peppino Farre, scomparso all’età di 85 anni dopo una vita dedicata al lavoro, alla famiglia (l’amata moglie Francesca, i figli Riccardo e Alice con il marito e i due figli) e alla Confraternita, di cui è stato uno dei fondatori. In un clima di autentica mestizia, tristezza e commozione, ieri è stato dato l’ultimo saluto a Peppino nel corso di un commovente rito funebre.
L’ex dipendente comunale, nel corso della sua esistenza ha saputo coniugare rettitudine morale ad una grande fede cristiana. Umile e disponibile, ha contribuito alla crescita civile e sportiva della comunità. Divenendo presidente dell’Azione Cattolica e della squadra di calcio della parrocchia.
Ad accogliere il feretro del confratello, ai piedi della scalinata che conduce alla chiesa, è stata la Confraternita “Santu Ainzu martire” in abito confraternale. La toccante cerimonia funebre, in una chiesa gremita, è stata concelebrata dal parroco don Pierluigi Sini con don Giovannantonio Loi e un diacono, e accompagnata dal magnifico coro dei confratelli che si è sdoppiato con canti a cappella – a quattro voci, altri in latino –, e dall’organo suonato da Giovanni Nieddu, che ha contribuito a rendere ancor più lacrimevole il rito.
Eloquenti e significative le parole del parroco don Pierluigi Sini, guida spirituale della Confraternita: «Preghiamo nell’accompagnare, zio Peppino, all’ultimo viaggio. Uomo semplice, garbato, riservato, preciso e quando necessario silenzioso, generoso verso i poveri. Come confratello, schivo negli incarichi, vero credente in Gesù, punto riferimento essenziale da seguire, imitare, amare e servire. Ora dal cielo – ha concluso – continuerà a vegliare sulla sua famiglia e la confraternita».
Parole di grande apprezzamento sono state pronunciate, nel ricordare la cristallina figura di Peppino, dal priore Leonardo Pes e dal decano della Confraternita Nello Putzulu che ha detto: «È con immenso dolore che abbiamo appreso la tua scomparsa. Oggi la Confraternita piange la perdita di un confratello-fratello, che è stato un esempio per tutti. Sei sempre stato leale, sincero, schietto, equilibrato e sempre disponibile, guida religiosa e canora. Tutti ti abbiamo amato. Ci mancherai moltissimo. Ora vai con Dio. Tanto il tuo posto è assicurato».
«Oggi per la nostra confraternita – ha sottolineato Gian Paolo Langiu, del direttivo della Confraternita – è una giornata di profondo dolore, che ha scosso tutti. Peppino è stato un uomo morigerato, profondo e mai banale, amante della famiglia e degli amici. Spero che da lassù ci protegga e ci indichi sempre la giusta direzione. Ci mancherai tanto, Fai buon viaggio, zio Peppino!».
Il coordinatore regionale delle Confraternite, Antonio Barria: «Sei stato per tutti noi esempio, guida e maestro di vita cristiana. Gli angeli ti accolgano in paradiso».
Don Nino Carta, che fu vice parroco a Monti a metà degli anni ’60 del secolo scorso, rimasto legato da profonda stima e amicizia a Peppino, alla notizia della morte ha così commentato: «Mio Dio è una brutta notizia. E pensare che il fratello, don Michele Farre, ospite della casa di riposo di Monti, vive in condizioni cliniche precarie, fraternamente seguito da Peppino, grazie a Dio è ancora fra noi. Vedi come vanno le cose nella vita, mentre Peppino se ne è andato. Lo ricorderò nella celebrazione Eucaristica e nella preghiera».
Prima della conclusione del rito funebre, i membri della confraternita si sono sistemati attorno alla bara sistemata ai piedi dell’altare, cantando uno struggente brano, accrescendo il già commosso clima che si respirava dentro la chiesa. Stessa scena si è verificata fuori dal tempio, quando la salma si accingeva a partire per l’ultimo viaggio e la gente si attardava con i familiari, la Confraternita faceva cerchio per l’ultimo saluto, applaudendo lungamente, mentre si allontanava, per sempre!
Giuseppe Mattioli