Fine diritto aborto negli Usa, Popolo della Famiglia: «Esultiamo per decisione storica»
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha abolito la storica sentenza ‘Roe contro Wade’, con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l’aborto. Ora i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia.
Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, commenta positivamente la sentenza. «È una giornata importante per il diritto e per il diritto alla vita. La decisione della Corte Suprema americana sull’aborto è storica, ma non ci si faccia fuorviare da inutili drammatizzazioni ordite da interessi precisi. Semplicemente ora decideranno democraticamente i singoli Stati come regolamentare l’aborto, non sarà obbligatorio consentirlo fino alla 24esima settimana (bambino di 6 mesi, totalmente formato) come finora era prassi negli Usa».
«Su questo diritto illimitato ad abortire – continua Adinolfi – hanno prosperato le cliniche Planned Parenthood, in cui sono stati commessi molti dei 62 milioni di interventi che hanno interrotto la vita di un bambino nel ventre materno dal 1973, anno in cui la sentenza Roe vs Wade autorizzò tali interventi. Ora, finalmente, quella sentenza omicida è stata cancellata alla fine del contenzioso in cui uno Stato voleva porre il limite alla 15esima settimana. Ricordo che da noi in Italia il limite è posto alla 12esima settimana dalla legge 194.
Gli abortisti hanno ritenuto intollerabile il limite alle 15esima settimana, pretendevano di mantenere la 24esima settimana e in alcuni Stati di andare anche oltre con l’aborto tardivo. Giustamente 6 giudici della Corte Suprema statunitense hanno ribaltato la sentenza che consentiva l’aborto illimitato e hanno demandato le decisioni, come è inevitabile in uno Stato federale come gli Usa, alle scelte democratiche dei popoli dei singoli Stati».
«Escono indolenzite le tasche piene di miliardi di dollari delle cliniche Planned Parenthood, primo finanziatore delle campagne presidenziali dei candidati del Partito democratico, Joe Biden incluso? Benissimo, noi del Popolo della Famiglia non possiamo che esultare. È stato posto un argine all’orrore per cui negli Usa ogni cinque bambini concepiti uno veniva ucciso nel ventre materno. Finalmente il diritto universale a nascere prende forma», conclude il presidente del Popolo della Famiglia.
«Questa notizia, arrivata quasi come un lampo il 24 giugno, Festa del Sacratissimo Cuore di Gesù – gli fa eco Barbara Figus (nella foto in basso), coordinatrice regionale del Popolo della Famiglia Sardegna –, ci riempie il cuore di gioia, anche per via del significato che assume in questa giornata.
È vero, c’è ancora tanto da fare e la battaglia è tutt’altro che finita riguardo ai nostri valori cosiddetti non negoziabili, ma questa notizia è semplicemente meravigliosa e ci dà coraggio. Desidero solo ricordare le parole di Madre Teresa Di Calcutta che, interrogata sull’aborto, rispondeva così: «L’aborto è il più grande distruttore della pace perché, se una madre può uccidere il suo stesso figlio, cosa impedisce che io uccida te e tu uccida me? Non c’è più nessun ostacolo».
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