Domenica 7 agosto a Monti ritorna la “Sagra del Vermentino”
MONTI. Domenica 7 agosto ritorna la “Sagra del Vermentino”. Il Consiglio di amministrazione della “Cantina sociale di Monti” lo ha annunciato sui social: «Quest’anno, dopo la pausa causata dalla pandemia, Monti, ancora una volta, paese dove i montini, storici viticoltori, curano sistematicamente e tradizionalmente la vite con dedizione e maestria, conferendo uve selezionate per la produzione di vini sempre più di qualità, presenti ed apprezzati, sia sul mercato nazionale, che nei mercati più importanti internazionali, ripropone la sagra».
La kermesse, giunta alla 28esima edizione, è come sempre sentita e attesa e partecipata. La partecipazione sempre più numerosa: nell’edizione del 7 agosto 2018 si parlò di 20mila presenze. «Con la ripartenza – prosegue il comunicato – si spera che i turisti e isolani abbiano ancora il desiderio di trascorrere alcune ore della loro vacanza in un clima di vera e sana festa. I cancelli saranno aperti alle ore 18,30, e sino alla notte si potranno degustare dei vini e assaggiare prodotti tipici (arrosti, formaggi, dolci e degli eccellenti vini di Gallura.) Accompagnati da spettacolo folk e animazione musicale. Promettiamo accoglienza e ospitalità».
Il responsabile commerciale della cantina, Franco Pirastru, chiarisce le ragioni della sosta: «Ci siamo dovuti fermare causa pandemia, era una delle sagre più importanti nel settore vitivinicolo della Sardegna, che non ha eguali nell’Isola, ripartiamo con tante novità, per la grande festa del Vermentino, che torna ad agosto». E promette di svelare nuovi dettagli nei prossimi giorni. Uno siamo riusciti ad individuarlo. In occasione di questa “XXVIII Sagra del Vermentino” verrà presentato un “nuovo vino”, prodotto in numero limitato, saranno solo 4 mila bottiglie, tutte numerate, provenienti da un’unica zona della Gallura: una rarità.
Anche il Comune si è mosso per la sagra, predisponendo l’iter per l’assegnazione dei posteggi, e procederà a destinare gli stalli attraverso le ultime graduatorie di assegnazione valide, quelle relative al 2019 (furono 97), che avverrà dopo la conferma dei singoli rivenditori, il 3 agosto presso l’aula consiliare, secondo l’orario pubblicato nel sito del Comune.
LA STORIA. Quando nel 1992, un gruppo di giovani soci viticoltori e volontari, diede vita ad un comitato spontaneo per organizzare la “Sagra del Vermentino” con il sostegno, strada facendo, dei vari Consigli di amministrazione, nessuno avrebbe potuto immaginare una riuscita del genere che, anno dopo anno, avrebbe incontrato. Col tempo furono messe in campo diverse idee al fine di coinvolgere i turisti che durante la stagione estiva trascorrevano le vacanze in Sardegna, nelle località turistiche galluresi della Costa, per far conoscere i vini della Cantina sociale e creare quel filo diretto: dal produttore al consumatore.
Per quasi vent’anni, il giorno prima della sagra si era soliti promuovere un convegno inerente la viticoltura: studiosi, professori universitari, enologi, sommelier, esperti di marketing, imprenditori, scrittori, giornalisti specializzati nel settore vitivinicolo, invitati per aggiornare dirigenti, soci, addetti ai lavori, appassionati, sulle ultime novità. Poi si diede più valenza alla Sagra. Anno dopo anno i numeri crescevano in modo vertiginoso.
Quella del 2016, la XXIV edizione, rimarrà negli annali per aver battuto ogni record con numeri da capogiro: 20mila presenza, spillati oltre 5 mila litri dell’ottimo vino fresco Vermentino e vini rossi (mille litri in più rispetto alla edizione precedente), cucinati 12 quintali di salsiccia (2 quintali e mezzo in più); 50 kg di frittelle in più; distribuiti 5 quintali di formaggio (più uno); 6 di pane (più uno). Oltre quello che vendettero i vari arrostitori professionali e occasionali presenti fuori il piazzale della Cantina e i bar. Una grandiosa festa popolare a dimostrazione che era oramai radicata, conosciuta e apprezzata da richiamare una folla oceanica: otto volte la popolazione della “capitale del Vermentino”.
A vigilare, un imponente e impeccabile servizio delle forze dell’ordine rafforzate dai comandi di Olbia. Il Comune schierò: polizia locale, barracelli, guardie giurate e decine di volontari; la Cantina oltre 100 volontari-collaboratori affinché tutto andasse per il meglio: dall’accoglienza, alla distribuzione dei prodotti tipici, alla mescita del vino, all’intrattenimento musicale, per finire allo spettacolo folk del gruppo “San Paolo Monti”.
La ricaduta economica per Monti fu notevole: la Cantina vendette, a prezzi scontati, il 15 per cento in più di vino rispetto alla passata edizione; trattorie, ristoranti, bar, pizzerie, B&B fecero ottimi affari!
Ora, con la 28esima edizione, una intera comunità vuole ripartire con il desiderio di riprendere il filo del discorso interrotto dalla pandemia.
Giuseppe Mattioli
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