Dalla fiera del miele di Monti progetti e proposte per lo sviluppo del comparto apistico regionale
In dirittura d’arrivo l’istituzione dell’“Associazione regionale Strada del Miele” che mette in rete Arbus, Guspini, Monti e San Sperate, comuni associati alla “Città del Miele”.
MONTI. Interessanti novità sono emerse dal convegno “Dall’apiario ideale al DNA del Miele”, organizzato per la XXIII edizione della “Fiera del miele” e la XIV “Fiera del miele amaro” a Monti il 6 e 7 agosto. L’evento è stato promosso da Comune, Pro Loco di Monti e Fondazione di Sardegna, con il patrocinio della RAS, Sardegna Turismo, Apiaresos, associazioni nazionali “Città del vino” e “Città del Miele”.
L’appuntamento si è dimostrato non solo propizio per fare il punto sulla situazione del comparto apistico, da sempre ritenuto importante nella realtà economica montina e della Sardegna, ma anche prezioso momento di incontro e di confronto fra apicoltori, studiosi e tecnici del settore, oltre che una vetrina per la promozione delle produzioni regionali.
Dal convegno, coordinato da Luigi Manias (Apiaresos) nei locali della “Casa del Miele”, sono giunte rilevanti novità e significative proposte, sia dal campo culturale, che dal settore apistico. Dopo i saluti del sindaco di Monti Emanuele Mutzu e del presidente della Pro Loco Domenico Pes, la prima importante notizia è stata divulgata da Carla Galdino. Il funzionario del Ministero dell’Istruzione, parlando dei percorsi di alta formazione nel comparto agro-alimentare ha detto che con la riforma gli ITS (Istituti tecnici superiori), finanziati con i PNRR, diventeranno delle vere e proprie Accademy in grado di formare tecnici con altissima professionalità.
Altra notevole novità, la nascita della “Associazione Regionale Strada del Miele”, idea nata a Monti e illustrata da Gavino Sanna, coordinatore di importanti progetti europei per l’alternanza scuola-lavoro e consigliere comunale di Monti. L’iniziativa mette in rete quattro comuni: Arbus, Guspini, Monti e San Sperate, tutti associati alla “Città del Miele”. Approntato lo statuto, inviato il fascicolo a Regione e Ministero, l’iter dovrebbe concludersi entro pochi mesi. La mission: comunicare la cultura, la storia, il patrimonio ambientale, i sapori, i profumi e i valori ospitali che circondano il miele di Sardegna, promuovere lo sviluppo economico del territorio. Il tutto privilegiando i prodotti tipici, sistemi di produzione, implementando il turismo esperenziale e coinvolgere gli ambienti enogastronomici. Il Ministero, già nel 2010, ha riconosciuto come prodotto tipico “s’Abbamele”. In futuro potranno entrare nella “Strada del Miele” soggetti pubblici e privati.
Eloquenti le relazioni del biologo Valerio Joe Utzeri (DNA del miele. Prospettive per la difesa del miele sardo), di Gianluigi Marcazzan, presidente dell’Albo nazionale degli esperti in analisi sensoriali del miele, (etichettatura del miele. Punti critici e novità), dell’apicoltore Andrea Casaretto (L’apicoltura nel terzo millennio. Tecniche di sopravvivenza) e di Aldo Buiani, direttore distretto Sardegna Bio di Sardegna (La qualità percepita dal consumatore).
Il convegno si è concluso con la consegna degli attestati di qualità ai vincitori del concorso “Giovanni Antonio Carta”, per i migliori “abbamele” di Sardegna. La manifestazione è proseguita nel pomeriggio all’Enoforum con le degustazioni guidate da Gianluigi Marcazzan e Luigi Manias di mieli unifloreali e abbamele in abbinamento ai formaggi e ai vini della Cantina del Vermentino. Almeno per un giorno Monti è stata la capitale del miele.
Giuseppe Mattioli
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