Intervista a Barbara Polo, candidata alla Camera dei Deputati con Fratelli d’Italia nel collegio Oristano-Nuoro
È una delle figure femminili in ascesa tra le file di Fratelli d’Italia. Donna di carattere, determinata e politicamente preparata, è salita alla ribalta regionale dopo essere diventata negli ultimi mesi vice sindaco e assessore al Bilancio della città di Ozieri e poi coordinatrice di FdI in provincia di Sassari.
Stiamo parlando di Barbara Polo, 49 anni, candidata con il partito di Giorgia Meloni alle prossime Politiche del 25 settembre alla Camera dei Deputati nel Collegio Uninominale di Oristano-Nuoro e Ogliastra, che abbiamo incontrato per un’intervista. Una chiacchierata per capire a grandi linee l’idea di governo di Fratelli d’Italia alla vigilia del voto.
Per lei è un momento politicamente importante, dopo aver assunto le due cariche in seno al comune di Ozieri e di coordinatrice provinciale, che cosa l’ha spinta ad accettare questa nuova e impegnativa sfida?
«Non era nei miei programmi, come credo in quelli di molti, ritrovarsi in questa campagna elettorale estiva, unica nel suo genere e soprattutto a brevissima distanza da quella che mi ha permesso di diventare assessore e vice sindaco. Ma come ha ribadito nella domanda, sono anche un coordinatore provinciale, di una provincia in crescita per il nostro partito e pertanto, quando si presentano queste chiamate, bisogna andare, con il senso civico e di responsabilità che si assume nel rivestire certi incarichi. Non è stato semplice prendere questa decisione, ma per il territorio e per Ozieri è un’occasione più unica che rara e francamente non me la sono sentita di rifiutare».
Qualcuno l’ha definita la Giorgia Meloni sarda. Sente in qualche modo questo paragone?
«Ringrazio per il lusinghiero apprezzamento, ma di Giorgia Meloni c’è né una sola».
La Sardegna, come del resto tutta l’Italia, continua a soffrire le conseguenze della pandemia alla quale si è aggiunta la crisi energetica e l’aumento dei costi delle materie prime. Qual è la ricetta di Fratelli d’Italia per superare queste emergenze?
«La ricetta giusta, credo, che in questa situazione non ce l’abbia nessuno, ma certamente un modo per contenere queste problematiche è intervenire immediatamente sulle questioni di carattere europeo. La linea guida è senz’altro mettere un tetto al costo del gas. Una cosa che ogni stato sovrano può fare subito è, infatti, quella di separare il costo del gas dall’energia elettrica. Tutto questo avrebbe un ritorno immediato nelle bollette degli italiani e soprattutto una boccata di ossigeno per le imprese che allo stato attuale, rischiano di chiudere».
Le sanzioni alla Russia non sembrano aver portato i risultati sperati. Anche se a più riprese Giorgia Meloni ha ribadito di essere favorevole a questo strumento, non sarebbe opportuno ora, per salvare la nostra economia, riallacciare i rapporti con Mosca?
«Rilanciare i rapporti di diplomazia internazionale è fondamentale per ristabilire rapporti forti di collaborazione, soprattutto con i Paesi membri dell’Europa, ma non solo. Detto questo, però, non possiamo prostrarci alle volontà bellicose della Russia dando un messaggio di debolezza e incentivando le ragioni del conflitto. Per intenderci non può passare il messaggio che se un Paese attacca la sovranità di un altro, il mondo intero sta a guardare».
Se dovesse riesplodere la pandemia, sareste d’accordo alla reintroduzione del green pass e dell’obbligo vaccinale?
«No, non saremo mai d’accordo sulla limitazione delle libertà altrui, come dimostrano i dati, anche prima dell’obbligo, la percentuale di chi volontariamente era disposta a vaccinarsi, era sufficiente per una buona copertura di protezione. Tanto più che Fratelli d’Italia durante la pandemia aveva proposto soluzioni di buon senso, soprattutto per le scuole e i luoghi affollati, come l’introduzione di sanificatori che riducono il contagio del 90% circa».
Riforma fiscale, sostegno alla natalità e alla famiglia sono tra i punti più importanti del vostro programma. Che soluzioni avete in mente?
«Per le imprese la formula è quella del più assumi e meno paghi, perché bisogna incentivare al lavoro e alla produttività. Per le famiglie l’introduzione del quoziente familiare, darebbe ampio aiuto ai problemi pratici per accedere ai servizi, perché le famiglie devono essere valutate, oltre che da un punto di vista numerico anche da un punto di vista tipologico. Chi le compone e che esigenze hanno. Per chi ha figli, verrà implementato l’assegno unico di quasi il doppio e anche gli investimenti per gli asili, sia comunali che aziendali, verranno incentivati per consentire un più moderno accesso al lavoro femminile».
Il reddito di cittadinanza è da abolire o riformare?
«Sicuramente da riformare, non si può pensare di tenere i ragazzi di vent’anni a casa senza lo stimolo del lavoro. Il lavoro dà dignità e a maggior ragione nei giovani infonde prospettive e sicurezza».
Sicurezza e contrasto all’immigrazione illegale, sono temi a voi molto cari. Se doveste vincere le elezioni, quale sarebbe la prima risposta a questi due problemi?
«Senza dubbio, blocco navale e gestione dei centri di accoglienza nei Paesi soggetti a questi flussi incontrollati, ovviamente con una partecipazione attiva dell’Europa che fino ad ora ha abbondantemente sottovalutato il problema».
Il principio di insularità è entrato in Costituzione, ma ora per avere un senso necessita di decreti attuativi che lo rendano operativo. Per la Sardegna i nodi da sciogliere sono i trasporti, il settore dell’energia e quello delle infrastrutture. Per accelerare l’iter come intendete procedere?
«Per ciò che riguarda l’insularità, è stato già avviato un percorso con il partito, anche dal nostro deputato uscente onorevole Deidda, ma senza dubbio il nodo dei trasporti e delle infrastrutture è la problematica annosa più importante che affligge i nostri territori. L’utilizzo dei fondi del Pnrr, darà una buona scossa, ma non basterà, ci vorrà un puntuale lavoro di collaborazione anche con l’amministrazione regionale per individuare gli obiettivi primari e la giusta formula per risolvere questo gap. Relativamente alla accelerazione dell’iter in questione, non esistono altre ricette, se non l’assidua e totale dedizione alla problematica».
Che cosa vorrebbe dire agli elettori per convincerli a votare lei e quindi Fratelli d’Italia?
«L’unica cosa che mi sento di dire, è che ci si presenta l’occasione per tentare di cambiare e che per ogni cittadino l’esercizio del voto è l’unico strumento per delineare un percorso. Pertanto, informatevi, leggete i programmi, ma scegliete il vostro futuro e non permettete agli altri di decidere per voi. Detto questo, il principio essenziale che da sempre ha contraddistinto Fratelli d’Italia e che in particolare ne sta garantendo la crescita elettorale, è che il nostro è un Partito che ha basato la centralità dell’azione politica sulla coerenza delle idee e dei programmi. Gli elettori, votando Fratelli d’Italia, hanno la certezza che gli impegni assunti non subiranno mai giravolte politiche, alle quali troppo spesso abbiamo assistito ultimamente da parte di altre forze politiche».
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