Case Area pericolanti a Sassari, la denuncia di Desirè Manca (M5s) a Prefetto e Questore
Preoccupazione tra i residenti dello stabile di via Monteverdi 17 che temono cedimenti strutturali.
SASSARI. «I pilastri che sorreggono il palazzo si presentano privi di intonaco in diversi punti, in cui l’armatura in ferro, completamente arrugginita, risulta completamente scoperta e a vista. Mentre il calcestruzzo dei cornicioni, deteriorato dal tempo e dagli agenti atmosferici, ha iniziato a crollare a pezzi, rendendo pericolosissimo l’attraversamento pedonale del perimetro dello stabile. Sono tanti ed evidenti i cedimenti strutturali che preoccupano gli assegnatari delle case popolari di Area in via Monteverdi 17 a Sassari, i quali temono per la propria incolumità non potendo verificare direttamente quale sia il grado di rischio alla luce dei numerosi cedimenti che presenta lo stabile».
Così la consigliera regionale del Movimento 5 stelle Desirè Manca ha denunciato le condizioni dello stabile di via Monteverdi al Prefetto e al Questore e chiesto l’intervento dell’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA) affinché vengano eseguiti i necessari interventi di manutenzione ed eventualmente, se dovesse essere necessario, gli interventi strutturali per la messa in sicurezza.
«Nelle giornate di pioggia, inoltre – continua la Consigliera –, nel piazzale davanti all’ingresso del palazzo si formano delle pozzanghere grandi quanto piscine che rendono complicato il passaggio a tutti i residenti e impossibile a quelle in carrozzina. Di fatto, per i residenti disabili, l’accesso o l’uscita alla propria abitazione è vietato».
«L’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA), istituita con la Legge regionale n. 12 del 2006, oltre a costituire lo strumento attraverso cui la Regione risponde alla domanda abitativa di soggetti con minor reddito, ha tra i suoi doveri quello di garantire che gli alloggi rispettino determinati requisiti di sicurezza e di decoro. Non è ammissibile che la manutenzione delle case venga trascurata rendendo perfino impossibile l’accesso alle persone disabili che vi abitano», conclude Desirè Manca.
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