• 21 Novembre 2024
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Confraternita B.V. della Difesa di Stintino: dalle radici alle nuove generazioni

Il vescovo con la confraternita Stintino
Ieri l’incontro tra il consiglio direttivo del sodalizio e l’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba. Sottolineato il ruolo sociale e solidale dalla storica associazione nata sull’Isola dell’Asinara.

STINTINO. I 159 anni di storia della Confraternita della Madonna della Difesa, con le sue  radici, le sue caratteristiche i suoi valori, condensati nei racconti del consiglio direttivo del sodalizio stintinese, che ha spaziato dal primo priore Giovanni Succhi (1893-1894) a quello odierno, Antonio Diana. Il tutto passando per le esperienze che ciascun componente del direttivo ha vissuto, indossando la cappa di colore granata del priore, per arrivare alle giovani generazioni e a un loro coinvolgimento sempre maggiore. Ieri, venerdì 27 ottobre, nella casa della Confraternita, in via Sassari, l’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba – nella sua seconda giornata della visita pastorale –, accompagnato dal parroco don Daniele Contieri, è stato accolto dal presidente Giuseppe Benenati e dal priore Antonio Diana.

È stato il presidente Benenati a raccontare la storia dell’associazione, dagli anni sull’isola dell’Asinara a quelli dell'”esilio” sulla terraferma nel 1885 quindi dalle difficoltà iniziali sino alla costruzione della prima chiesa e poi di quella parrocchiale. Per poi arrivare ai giorni nostri, con la costruzione della Casa della confraternita in via Sassari nel 2008.

Grazia Niedda 1

«Ha una funzione di aggregazione – ha aggiunto il priore Diana – e il fatto che qui trovino ospitalità anche le bandiere delle chiesette minori di Stintino ha proprio questo significato».

«È bello che questa si chiami casa – ha sottolineato don Daniele – perché richiama all’unità sociale del paese». E i consiglieri hanno messo l’accento proprio sulle funzioni sociali della confraternita e sulla solidarietà come pilastro. Quindi la nuova linea del sodalizio che punta sui giovani e su un loro coinvolgimento più attivo e, infine, il nuovo statuto.

Su quest’ultimo – al momento riconosciuto solo a livello civile e laico – si potrebbero aprire le porte di un riconoscimento da parte della Chiesa. 

«Vi auguro che riusciate a coinvolgere le nuove generazioni – ha detto monsignor Saba – così da rinsaldare il legame. Perché anche questo è fare famiglia».  E, infine, un augurio, quello di proseguire la visita pastorale il prossimo anno con un nuovo pellegrinaggio sull’isola dell’Asinara, così come fatto nel 2012.

All’incontro erano presenti anche Agostino Maddau in qualità di segretario quindi Paolo Satta tesoriere del sodalizio e i consiglieri Eleuterio Demontis, Eugenio Denegri, Nicola Schiaffino (unico ad aver ricoperto per due volte di seguito il ruolo di priore – nei due anni della pandemia), Emanuele Maddau e Angelo Benenati.

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