• 21 Novembre 2024
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Riforma degli enti locali: dove intende andare il Goceano?

Bono 10

Si apre, ma non riscalda più di tanto il dibattito sul futuro assetto degli enti locali del Logudoro e del Goceano. La scelta appare facile per Ozieri e il Monte Acuto. Da tempo Ozieri guarda con interesse  verso Olbia e più in generale alla Gallura. La ormai certa  unificazione della diocesi di Ozieri a quella di Tempio potrebbe costituire un ulteriore elemento di  avvicinamento tra le terre del Monte Acuto e la Gallura. Più complessa,  invece, la scelta per il Goceano.

La vicinanza alla città di Nuoro in questi ultimi anni  ha certamente contribuito al superamento di tante riserve che non hanno incoraggiato le popolazioni e le amministrazioni comunali ad una scelta provinciale nuorese. Il Goceano dal 1848 al 1859 fece parte della divisione amministrativa di Nuoro e dopo la sua abolizione entrò a far parte della provincia di Sassari.  Oltre un secolo e mezzo di appartenenza alla provincia di Sassari, la frequenza di studi presso la sua Università,  la condivisione di tante battaglie politiche e ammnistrative, anche per la per il ruolo esercitato da tante personalità del Goceano, hanno  contribuito a rendere solido il legame con Sassari. Senza dimenticare che questo legame si è rafforzato sul piano economico  e sul piano del miglioramento zootecnico dove Ozieri e il Sassarese sono stati punto di riferimento importante nel sistema agro pastorale.

Oggi, il Goceano appare poco interessato alla riforma degli enti locali. Pessimismo o indecisione? La stessa  Comunità montana, come ente sovracomunale, trascura o sottovaluta  la necessità  di un pronunciamento possibilmente univoco. Eppure esiste una inderogabile esigenza che questa regione storica affronti con spirito unitario la sua futura  collocazione in vista della riforma deli Enti locali. La decisione non può non tener conto della necessità di una scelta razionale e consapevole  che garantisca  l’inserimento dell’intero territorio in un ambito istituzionale che offra concrete prospettive di sviluppo sociali ed economiche. Nel senso che il nuovo assetto istituzionale dovrà garantire il superamento dell’attuale situazione di disagio propria delle aree lontane dai centri di sviluppo industriale più prossimi alla città. Se far parte della futura città metropolitana di Sassari renderebbe più evidenti i disagi derivanti  dalla sua collocazione marginale, appare indispensabile  rivolgere lo sguardo in direzione di un assetto dell’ente locale più prossimo, anche tenendo conto delle distanze, alla fruizione più immediata di una serie di servizi sociali che  certamente contribuisce ad attenuare i disagi della lontananza chilometrica. E, dunque, si impone un orientamento che gli permetta di avere più voce e insieme adeguate possibilità ed opportunità di uscire da uno stato di salute precario e recuperare un ruolo di potenziamento delle  sue strutture e della sue risorse. A meno che le aree interne, come il Goceano, Parte del Monte Acuto, il Logudoro e il Meilogu,  non si orientino verso un “ambito territoriale strategico”, che eserciti le funzioni di “area vasta” e  la Regione deleghi agli enti locali che ne fanno parte “le funzioni in materia di sviluppo economico e sociale e di pianificazione strategica”.

Andrea Fenu

Nella foto: panorama di Bono, capoluogo storico del Goceano

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