Tempio, archiviata la 4^ edizione di “Qui c’è aria di cultura”
TEMPIO PAUSANIA. Nella pregiata cornice architettonica del palazzo degli Scolopi si sono spente le luci della quarta edizione di “Qui c’è aria di cultura”, la vetrina dell’editoria isolana organizzata dall’Aes (Associazione Editori Sardi) e promossa dal Comune di Tempio Pausania con il sostegno e patrocinio della Regione Sardegna.
Gli eventi pomeridiani delle ultime due giornate hanno dato l’occasione di richiamare diverse fasce di pubblico, diversamente interessate a un cartellone che ha riservato proposte capaci di soddisfare le più diverse esigenze informative e le aspettative.
Sabato 17 è stato il giorno dei grandi temi legati allo sviluppo della scienza e della memoria storica. Michele Forteleoni, presidente della Società Astronomica Turritana e curatore di “Misurare la scienza” (Mediando edizioni), sostenuto da due giovanissime e brillanti scienziate dell’Università di Sassari appartenenti al gruppo di ricerca dell’Einstein Telescope, Iara Tosta e Melo e Nazarin Davari, hanno illustrato il progetto che mira a realizzare un osservatorio per la captazione delle onde gravitazionali presso le miniere di Sos Enattos di Lula, con il sostegno della Comunità europea: un grande risultato per la scienza, la Sardegna e i territori interessati, che deve guardarsi dalla concorrenza di altri Paesi del Vecchio Continente.
Nella stessa giornata, Nino Murineddu e don Antonio Addis hanno presentato il romanzo pubblicato dall’editore maddalenino Paolo Sorba “La via del ritorno”. Il romanzo è opera dell’ex senatore e sociologo Murineddu e don Addis è l’autore della prefazione. Due amici di vecchia data che hanno disquisito di scienza e religione, rincorrendo come tema di confronto niente meno che il senso della vita, leitmotiv del romanzo. Gli incontri di sabato si sono chiusi con Giancarlo Tusceri, autore, sempre per Paolo Sorba, dell’opera “I Reali e la Sardegna”, in cui vengono raccontate le vicende che hanno reso complesso il rapporto tra l’isola e la dinastia reale che l’ha amministrata per un secolo e mezzo, non sempre resa agevole dalle scelte di politica interna ed estera intraprese dalla classe politica del tempo.
I titoli di coda dell’edizione 2022 di “Qui c’è aria di cultura”, sfilati nella giornata di domenica, sono stati quelli della maxottantotto edizioni, che ha proposto al pubblico presente tre dei suoi titoli più recenti, tra nuove proposte e riedizioni di antichi classici della letteratura sarda: “Fanterie sarde all’ombra del tricolore”, di Alfredo Graziani, il tenente Scopa di cui fa menzione Emilio Lussu in “Un anno sull’altipiano”, di cui lo studioso Mirko Muzzu ha illustrato i contenuti attraverso un’analisi che ha messo in luce un portato di intriganti “contraddizioni”: l’esperienza della sardità e la scoperta del Continente, la babele linguistica di cui i sardi di trincea erano portatori, le vicende della Sassari e le ragioni spesso ignorate della Grande guerra. Una full immersion nella “sassareseria” si è avuta con “Manco a balla”.
Insieme a Carlo Valle, l’autore Nello Rubattu ha fatto luce sulle peripezie del cavaliere Marras, personaggio di una trilogia che vale come un affresco degli stili di vita dei sassaresi, abitanti di una città che, secondo Rubattu, si troverebbe quasi a mezza via tra Napoli e Genova, con i suoi tic, i suoi personaggi inconfondibili e la leggerezza di un quotidiano che solo a torto può far pensare a un atteggiamento superficiale e banale nei confronti della vita.
A chiudere la serata moderata da Domenica Azzena l’applauditissimo reading letterario e musicale di Simone Sanna (voce narrante) e Sandro Fresi, Marco Muntoni, Laura Fresi alle musiche. Lo spunto è stato fornito dal “Muto di Gallura”, racconto storico di Enrico Costa di fine ’800 dato per la prima volta alle stampe proprio a Tempio. Interpretando la parte di un loquacissimo Muto e indirizzando la narrazione verso un verdetto finale di parziale assoluzione, Simone Sanna ha fatto entrare i lettori nella vicenda umana di Bastiano Tansu.
“Qui c’è aria di cultura” si è rivolto anche alle scuole e ha promosso la lettura grazie al contributo prezioso e fondante degli autori, attraverso la sezione “Adotta un libro sardo”. Tra questi Enedina Sanna, che nelle prime due giornate ha tenuto il suo laboratorio di storytelling con i docenti e gli studenti del Liceo artistico con i quali, partendo dall’ascolto di fiabe e leggende si è passati al lavoro pratico per la realizzazione di storyboard e illustrazioni. Sabato mattina c’è stato invece il caloroso e partecipato incontro con i ragazzi dell’Oratorio, presso la Biblioteca comunale di Tempio. Gli studenti hanno toccato con mano le mille, intriganti possibilità del linguaggio dal cui uso possono sortire le storie meno prevedibili, costruendo e sperimentando contenuti narrativi generati dalla loro creatività.
Ora si guarda al futuro e alle prospettive di crescita dei piccoli editori sardi, dei quali è stato proposta una selezione del catalogo nell’ambito della fiera allestita sempre presso i locali della Biblioteca comunale “G.M. Dettori”, in collaborazione con la libreria Bardamù.
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