• 25 Novembre 2024
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Revisioni dei mezzi pesanti: Cna chiede la privatizzazione, la Motorizzazione Civile dice “No”

Camionista
Cna Fita Sardegna: «Rischi scaricati sugli autotrasportatori, gli uffici pubblici non sono sempre in grado di garantire le revisioni nei tempi obbligatori per legge, urgente esternalizzare il servizio ai centri privati per garantire la sicurezza su strada».

In numerose città italiane i dipendenti della Motorizzazione Civile, stanno proclamando iniziative e mobilitazioni contro la privatizzazione di servizi quali la revisione dei veicoli pesanti, paventando minacce per la sicurezza stradale. Anche in Sardegna la prossima settimana sono in programma Assemblee del personale che rallenteranno ulteriormente un’operatività già molto lontana dai principi di efficacia ed efficienza.

«Purtroppo siamo costretti a tornare sui disservizi della Motorizzazione, da tempo visibilmente carente per organico e organizzazione delle proprie funzioni – afferma Sandro Concas, presidente regionale Cna Fita –: ancora una volta dobbiamo denunciare il paradosso di un’amministrazione che non è in grado di garantire con continuità il servizio pubblico delle revisioni ai mezzi pesanti nei tempi obbligatori per legge, ma si mobilita per evitare che venga svolto dagli operatori economici privati generando così ulteriori impedimenti alle revisioni già programmate e rischi per la sicurezza sugli autotrasportatori».  

Becugna copia

È nota la condizione di difficoltà in cui da quasi dieci anni versano gli Uffici di Motorizzazione Civile (UMC) della Sardegna, che non riescono a soddisfare con continuità le richieste dell’utenza e, proprio in tema di revisioni, fanno registrare periodicamente ritardi e conseguenti preoccupazioni negli autotrasportatori per la sicurezza su strada di un veicolo non sottoposto al periodico controllo obbligatorio di un anno.

La legge (art. 80 Codice della Strada) prevede che la revisione di veicoli superiori a 3,5 t. e autobus debba essere disposta annualmente dalla Motorizzazione Civile con un servizio che costa all’utente 45 € a veicolo. La norma dispone inoltre la possibilità che il servizio venga effettuato dai centri privati attrezzati e specificamente autorizzati dalla Motorizzazione, che invia comunque i propri tecnici a effettuare le revisioni. Questo servizio alternativo, certamente più rapido, è anche maggiormente costoso: mediamente 180 € a mezzo, perché comprensivo di trasferta del tecnico e intermediazione delle agenzie pratiche auto, quasi 4 volte tanto.

«Per ottenere la revisione dei veicoli pesanti dagli uffici pubblici, a seconda del periodo in cui viene richiesta, possono essere necessari molti mesi o addirittura si può superare l’anno – spiega Valentina Codonesu, responsabile regionale CNA FITA –. A Cagliari, ad esempio, revisioni prenotate a luglio 2022 sono state assegnate a settembre 2023, dopo 14 mesi. A Sassari, revisioni richieste a settembre 2022 sono state prenotate per maggio 2024, dopo un anno e mezzo; un lasso di tempo abissale considerando che, nello stesso ufficio, una richiesta fatta a febbraio 2023 verrà evasa in tempi congrui, a metà marzo 2023, in un solo mese».

«È evidente che anche se questi mezzi per l’UMC possono circolare per le strade italiane fino alla data prenotata per la revisione, di fatto non sono effettuate nei tempi previsti dalla legge le verifiche a garanzia della circolazione sicura su strada – prosegue Codonesu –. Inoltre, poiché questi veicoli non possono viaggiare all’estero, viene arrecato un grave pregiudizio economico agli imprenditori che transitano oltre il territorio nazionale, e possono sorgere complicazioni anche con gli organismi di controllo su strada e con le compagnie di assicurazione in caso di sinistro. Ecco perché tanti autotrasportatori si rivolgono alle officine private autorizzate pur dovendo sostenere un sovraccosto salato, perché più veloci nonostante necessitino dello stesso personale tecnico dell’Umc».

«Questa situazione – sottolinea Codonesu – va avanti da anni benché la Legge di Bilancio 2019 abbia contemplato espressamente la possibilità di affidare completamente ai privati l’attività di revisione dei veicoli pesanti, modificando l’articolo 80 del Codice della Strada. Purtroppo, lungaggini ministeriali e della Motorizzazione Civile su questo procedimento, oltre all’incapacità governativa di provvedere ad un piano di assunzione/mobilitazione di risorse umane adeguato per gli uffici UMC, hanno determinato l’attuale situazione di emergenza».

«Auspichiamo che la Politica completi il percorso avviato per l’esternalizzazione del servizio delle revisioni dei veicoli pesanti alle officine private – conclude il Presidente Sandro Concas – senza intermediazione pubblica e con una tariffa imposta come è già accaduto per le autovetture, affinché noi autotrasportatori siamo messi in condizione di lavorare in regola, in sicurezza e con costi e tempi certi ed adeguati».

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