Cardiopatie congenite: diagnosi precoce e prevenzione le parole chiave
A Sassari sono circa 650 i pazienti affetti da cardiopatie congenite, tra semplici e complesse, di età pediatrica e adulta, che vengono seguiti dalla struttura al piano terra della palazzina Materno infantile dell’Aou Sassari. Domani si celebra la giornata mondiale.
Domani, martedì 14 febbraio, si celebra la Giornata mondiale delle cardiopatie congenite, malformazioni del cuore o dei grossi vasi dovute a un anomalo sviluppo anatomico in età embrionale e fetale. Queste patologie sono tra le più frequenti malformazioni riscontrabili alla nascita e hanno un’incidenza pari a 8/10 casi all’anno ogni 1000 nati vivi.
Le malformazioni del cuore possono dipendere da diversi fattori, anche se gli aspetti genetici e familiari risultano essere sempre più rilevanti nel determinare queste patologie. La diagnosi viene fatta da un cardiologo pediatra durante una visita cardiologica, con un elettrocardiogramma (Ecg) e una ecocardiografia color Doppler.
«Oggi le cardiopatie congenite complesse – afferma Mario Pala, già direttore della struttura di Cardiologia pediatrica e delle cardiopatie congenite dell’Aou di Sassari che, proprio in questi giorni in pensione, ha ceduto il testimone alla dottoressa Chiara Culeddu – vengono sempre più spesso diagnosticate in epoca fetale, attraverso la diagnostica prenatale che, generalmente, viene eseguita alla 18esima/19esima settimana di età gestazionale».
L’identificazione di una malformazione cardiaca in utero è importante, soprattutto per le patologie più gravi. Consente di stabilire in anticipo la sede, i tempi e le modalità del parto, così da ottimizzare l’assistenza al neonato e il suo eventuale trattamento.
«La diagnosi prenatale – riprende Mario Pala – riduce notevolmente non soltanto la mortalità operatoria ma anche la morbilità, grazie anche a una rete territoriale che coinvolge il ginecologo, il neonatologo del punto nascita. Consente, inoltre, di pianificare il parto e il trasferimento della futura mamma in sicurezza in un centro di terzo livello di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica».
La maggior parte delle cardiopatie congenite sono difetti lievi, di solito non sono trattate ma vengono seguite nel tempo con controlli cardiologici regolari. I difetti cardiaci più gravi, invece, richiedono un intervento chirurgico e un monitoraggio a lungo termine, per tutta la vita adulta, da parte di uno specialista.
A Sassari sono circa 650 i pazienti affetti da cardiopatie congenite, tra semplici e complesse, di età pediatrica e adulta, che vengono seguiti dalla struttura al piano terra della palazzina Materno infantile. Il paziente più grande è un adulto di 69 anni con patologia cardiaca complessa. La struttura lavora in forte sinergia con la Terapia intensiva neonatale, la Pediatria, la Neuropsichiatria infantile, la Ginecologia Ostetricia e la Chirurgia pediatrica.
«Oggi grazie ai progressi della cardiologia e della cardiochirurgia pediatrica – aggiunge Chiara Culeddu – quasi il 90 per cento dei bambini nati con cardiopatia congenita riesce ad arrivare fino all’età adulta, con la possibilità di avere una buona qualità di vita».
La diagnosi precoce e la prevenzione restano, così, le “armi” più importante nei riguardi di queste patologie, Ecco perché, già dal 2019, la struttura di Cardiologia pediatrica ha dato avvio a un programma di screening rivolto alla popolazione pediatrica, in particolare, ai bambini delle prime classi elementari delle scuole di Sassari. Si tratta del progetto “Un minuto per la vita” che a oggi, nonostante lo stop di quasi due anni imposto dal Covid, ha permesso di visitare, ora direttamente a scuola, circa 600 bambini, alcuni dei quali anche richiamati per approfondimenti.
«L’obiettivo – dice ancora Chiara Culeddu – è quello di prevenire la morte cardiaca improvvisa. Questa drammatica evenienza spesso è determinata da una patologia cardiaca misconosciuta come, a esempio, la cardiomiopatia ipertrofica, la sindrome di Brugada o la displasia aritmogena del ventricolo destro. Patologie che presentano caratteristiche genetiche di familiarità e che possono essere diagnosticate con un elettrocardiogramma». Un esame che richiede pochi minuti e che permette di avere informazioni importanti sul quadro clinico del piccolo paziente.
In occasione della giornata, sono stati predisposti due video con le interviste alla dottoressa Culeddu e al dottor Pala, che saranno disponibili da domani sul canale YouTube dell’Aou di Sassari e sui monitor aziendali.
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