Economia, Cagliari seconda città più competitiva del Mezzogiorno
Le altre province isolane fanalini di coda del Paese. Cresce la disuguaglianza e la disparità territoriale: le risorse regionali, umane ed economiche sempre più si orientano sul Cagliaritano. Il report del Cna.
Cagliari è attualmente la seconda città più competitiva del Mezzogiorno, ma mostra un gap enorme rispetto agli standard dei territori più competitivi del Centro-Nord e del resto d’Europa, specialmente in termini di vivacità e crescita economica. Le altre province, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna, sono invece il fanalino di coda del Paese e si collocano agli ultimi posti anche rispetto alle realtà più problematiche del Sud Italia.
È quanto emerge dall’ultimo report del Centro Studi della Cna Sardegna che registra un preoccupante divario territoriale all’interno della Sardegna.
Negli ultimi decenni l’economia dell’Isola ha faticato a mantenere livelli di crescita competitivi, persino nell’asfittico panorama regionale italiano. Tra i tanti motivi che continuano a frenare lo sviluppo dell’Isola vi è la forte disparità tra i territori: da un lato la città di Cagliari, che mostra un profilo di competitività socioeconomica tra i meno negativi del Mezzogiorno (seconda alle spalle della sola Napoli), dall’altro, un contesto estremamente complicato nel Nuorese, nel Sud Sardegna e nella provincia di Oristano, province che mostrano profili di competitività tra i peggiori di tutto il Paese.
«Se l’obiettivo della regione Sardegna è quello di sostenere l’economia di tutto il territorio, e di farlo puntando a uno sviluppo socioeconomico equilibrato e sostenibile in grado di porre un freno al processo di spopolamento e invecchiamento strutturale che rischia di condannare irrimediabilmente alcuni suoi territori, il fortissimo squilibrio che emerge dalle classifiche provinciali deve essere preso molto sul serio», commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna.
«È quindi compito delle istituzioni e delle amministrazioni locali promuovere lo sviluppo locale al fine di invertire una tendenza che appare consolidata; se gran parte delle risorse regionali, umane ed economiche, non hanno alternativa se non confluire verso Cagliari e il suo hinterland e tutte le scelte di politica economica rafforzano queste tendenze migliorando la competitività del capoluogo, ma accelerando il declino delle aree interne e delle province meno accessibili, la Sardegna è condannata a una sorta di sviluppo diseguale e di impoverimento accelerato per le aree meno fortunate»
«Ma se Cagliari è oggi, se non la prima, la seconda città più competitiva del Mezzogiorno – continuano i vertici CNA – essa continua a mostrare un gap enorme rispetto agli standard dei territori più competitivi del Centro-Nord e del resto d’Europa (specialmente in termini di vivacità e crescita economica), mentre le altre province, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna, sono già oggi il fanalino di coda del Paese e si collocano agli ultimi posti anche rispetto alle realtà più problematiche del Sud Italia».
Le altre notizie su Logudorolive.it