“Cammino di Santu Jacu” coinvolti 11 comuni della provincia di Sassari
Firmato a Cagliari il protocollo di attivazione e gestione del percorso.
È stato firmato questa mattina a Cagliari, nella sala del Consiglio del Palazzo Regio, il protocollo per l’attivazione e la gestione del percorso spirituale, storico, culturale, ambientale e religioso denominato “Cammino di Santu Jacu” (Cammino di San Giacomo). Il documento è stato sottoscritto dall’Assessorato regionale del Turismo, dalla Conferenza episcopale sarda e dai 52 Comuni interessati, tra cui 11 della provincia di Sassari: Ardara, Bonorva, Codrongianos, Ittireddu, Mores, Osilo, Ozieri, Pattada, Porto Torres, Sennori e Sorso.
Glia altri centri della Sardegna coinvolti sono Mandas (capofila), Aritzo, Assemini, Belvì, Bolotana, Cagliari, Capoterra, Dolianova, Gergei, Goni, Irgoli, Isili, Laconi, Loculi, Lula, Meana Sardo, Monserrato, Narcao, Neoneli, Noragugume, Nugheddu Santa Vittoria, Nurallao, Nuxis, Onifai, Orosei, Osidda, Perdaxius, San Nicolò Gerrei, Sant’Andrea Frius, Sedilo, Selargius, Serri, Settimo, Siliqua, Silius, Sinnai, Siurgus Donigala, Soleminis, Sorgono, Tonara e dalla municipalità di Pirri.
Con questi territori salgono a 300 i municipi coinvolti nella rete dei Cammini della Sardegna che si snodano per circa 3.200 chilometri. Oltre San Giacomo troviamo i cammini di San Giorgio vescovo, Santi e Martiri Sardi, Sant’Ignazio a Laconi, Cammino minerario di Santa Barbara nel Sulcis, Sant’Efisio nel basso Campidano, Fra’ Nicola a Gesturi.
«I Cammini, insieme ai Luoghi di pellegrinaggio e agli Itinerari spirituali, rappresentano una proposta strategica e strutturata della ‘Destinazione Sardegna’, che valorizza il patrimonio identitario, storico e culturale dell’Isola, anche attraverso la riscoperta delle vie cristiane percorse dai pellegrini», ha detto l’assessore Gianni Chessa.
«La Sardegna punta sul turismo lento e spirituale e sul coinvolgimento dei territori, coi loro amministratori, per completare la sua offerta turistica – ha aggiunto l’assessore Chessa –. Il protocollo firmato con la Conferenza episcopale sarda, i corsi di formazione per guide turistiche religiose, la costituzione delle Fondazioni, strumenti necessari per la gestione delle risorse che la Regione intende investire su questi progetti, sono alcune delle azioni che dimostrano l’importanza strategica di questo segmento, che risponde ad una forte domanda nazionale e internazionale. Per la sua promozione, nel fine settimana, la Sardegna sarà presente a Milano per la fiera ‘Fa’ la cosa giusta’, dove proporrà percorsi suggestivi ed esclusivi nel cuore più autentico e profondo.
«Annunceremo – continua l’assessore – anche la 2^ edizione di ‘Noi camminiamo in Sardegna’, in programma dal 3 all’8 ottobre 2023. Negli stessi giorni, ad Alghero sempre in tema di turismo all’aria aperta ed esperienziale, si terrà la Bitas, il principale evento di promozione e commercializzazione turistica che si tiene in Sardegna, con oltre cento tour operator internazionali, provenienti dalla Penisola e da alcuni Paesi europei ed extraeuropei (Germania, Austria, Regno Unito, Spagna, Francia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Australia, Canada e Stati Uniti) che incontreranno oltre duecento operatori isolani», conclude Chessa.
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