Ozieri, mercoledì all’Ute la presentazione del libro di Sebastiano Dessanay “377 project”
Un cantastorie d’altri tempi, una bicicletta, un ukulele e la sua terra, l’incantevole isola della Sardegna che decide di attraversare toccando tutti i suoi 377 comuni. Il viaggio di un artista alla ricerca della sua identità e delle sue radici.
OZIERI. Nella pinacoteca “Giuseppe Altana” in via De Gasperi, 2, mercoledì 29 marzo, alle ore 16,30, l’Università delle Tre Età “Francesco Ignazio Mannu”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ozieri e all’Istituzione San Michele, presenta il libro di Sebastiano Dessanay: 377 project. La Sardegna on the road con una bicicletta e un ukulele (edito dal Touring Club Italiano, 2022).
Sebastiano Dessanay è nato a Cagliari ma ha vissuto per tanti anni in Inghilterra, a Birmingham, dove ha insegnato musica. Oltre ad essere un musicista è anche un compositore. Attivo nella scena jazz, classica contemporanea e d’avanguardia europea, ha scritto per ensemble jazz e classici, per il teatro, l’opera, la danza e altre forme d’arte. È anche un geologo.
A un certo punto, con la brexit, realizza che lui è un extracomunitario in Inghilterra e tutto questo lo mette a disagio. Ha il sopravvento il desiderio di appagare la sua sete identitaria. Prende una decisione: tornare in Sardegna. Ma quale Sardegna? Quella di un cagliaritano che non parla nemmeno il sardo? No, ora ha l’esigenza di conoscere profondamente l’isola, le sue radici, in che modo la sua musica riflette il luogo d’origine.
Da questa riflessione nasce l’idea di intraprendere un viaggio che lo porti fisicamente a visitare tutti i comuni sardi. Il viaggio, che durerà un anno e quattro mesi, lo intraprende con una bicicletta e un ukulele basso, senza soldi, senza sponsor, contando sull’ospitalità delle persone e il suo diario, dove annotta minuziosamente tutte le sue emozioni, lo stupore, la malinconia, la tristezza di tante storie e dei paesi in via di spopolamento.
Nei 377 comuni visitati, spunta una isola intima e vera, quella che i turisti non sfiorano mai neppure nei rari pomeriggi grigi d’estate. Emergono strade aspre, albe e tramonti, natura e silenzi, esseri umani e del mondo animale, reliquie nuragiche d’ogni foggia e dimensione. Eventi, peripezie, avventure. E tanta musica, che mescola melodie e ritmi eseguiti dal virtuoso ukulele basso di un uomo poliedrico.
B.M.
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