I determinanti socioeconomici sulla salute al centro del convegno dell’Asl di Sassari tenuto a Borutta
Il direttore generale Flavio Sensi: ««Con i sindaci dobbiamo soffermarci su progettualità diverse e moderne, partendo magari dal superamento delle case di riposo, che dovrebbero esser riviste in un’ottica meno sanitaria e più sociale».
Si è svolto oggi a Borutta, nel Monastero di San Pietro di Sorres, il convegno dal titolo “Il Bisogno di Salute, tra diritti e sostenibilità: l’impatto dei determinanti socioeconomici sulla salute”. All’incontro, organizzato dall’Asl di Sassari e fortemente voluto dal direttore generale Flavio Sensi, hanno partecipato anche l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Doria, il prefetto di Sassari, Paola Dessì, il presidente dell’ordine dei medici, Nicola Addis, Sindaci, rappresentanti del territorio, del terzo settore e gli operatori sanitari.
Durante la tavola rotonda è stato affrontato il tema del bisogno di salute della popolazione e delle comunità, con l’analisi dei determinanti che ne possono influenzare il benessere. Insieme alle condizioni ambientali e geografiche che determinano l’accessibilità alla cure, sono da considerarsi anche le condizioni familiari, culturali e socio-economiche che influiscono sul bisogno di salute, condizionando anche la gestione dei percorsi di cura e della presa in carico della fragilità.
«Per questo – ha spiegato Annarosa Negri, direttore dei Servizi Socio-sanitari dell’Asl di Sassari e organizzatrice dell’evento – diventa centrale l’integrazione e interazione tra i diversi attori sociali coinvolti nel processo di programmazione, le Asl, le amministrazioni comunali, i Plus, gli enti del terso settore. Alla luce di questi fattori, nasce la necessità di riorganizzare l’assistenza sanitaria territoriale in chiave moderna. L’Asl di Sassari ha attuato una serie di interventi che prevedono la realizzazione di strutture per il coordinamento delle attività territoriali del prossimo futuro, con la previsione di un sistema di assistenza territoriale di prossimità, basato sull’assistenza extraospedaliera, sull’universalità di accesso alle cure, sulla multidisciplinarità e sulla componente socioassistenziale».
Per il direttore generale dell’Asl di Sassari, Flavio Sensi, «in Sardegna abbiamo un vantaggio rispetto alle altre Regioni, abbiamo una basso densità di popolazione e un grande potenziale nel settore agro-alimentare, questo ci contente di avere a km zero una quantità e qualità di prodotti che ne fanno un determinante positivo importante. Dall’altra parte l’invecchiamento della popolazione è un fattore sul quale dobbiamo concentrarci, perché è necessario trasmettere l’importanza delle genitorialità ma abbiamo anche il dovere di ridurre l’isolamento della popolazione anziana coinvolgendoli in una vita attiva sia sociale che lavorativa».
«Con i sindaci – ha concluso Sensi – dobbiamo soffermarci su progettualità diverse e moderne che possano dare una maggiore risposta alla popolazione, partendo magari dal superamento delle case di riposo, che dovrebbero esser riviste in un’ottica meno sanitaria e più sociale».
L’assessore alla Sanità Carlo Doria ha parlato invece dell’articolo 32 della Costituzione: «Il diritto alla salute – ha detto – si scontra contro norme nazionali che vanno modificate perché di fatto ci vincolano; le regole d’ingaggio dell’esercito della sanità attualmente non ci consentono di spostare i medici dove c’è più bisogno».
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