• 21 Novembre 2024
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Speleologo colto da malore nella grotta del Bue Marino, interviene il Soccorso Alpino

Soccorso speleologo grotta del buo marino
Al recupero dell’uomo, un triestino di 35 anni, hanno partecipato gli uomini della Capitaneria di Porto e i sanitari della Croce Azzurra di Cala Gonone.

DORGALI (NU). Si è concluso nel pomeriggio di oggi l’intervento di recupero di uno speleologo in difficoltà nella grotta del Bue Marino a Cala Gonone (Dorgali). L’uomo, un 35enne residente a Trieste, mentre stava visitando in compagnia di alcuni colleghi il ramo sud della cavità – un’area preclusa al pubblico e riservata agli speleologi esperti – ha accusato un malore. Lanciato l’allarme da due persone del gruppo, sulla zona, allertati intorno alle 11:45 dalla centrale operativa del 118, sono arrivati i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico delle stazioni di Nuoro, Cagliari, Iglesias e Sassari.

Cala Gonone soccorso speleologo

L’uomo, infreddolito e affaticato, è stato raggiunto dalle squadre che hanno provveduto a stabilizzarlo e trasportalo verso l’uscita con un’apposita barella. All’ingresso della grotta ad attenderlo c’era l’équipe medica della Croce Azzurra di Cala Gonone con un medico rianimatore. Il 35enne è stato poi trasportato con un gommone messo a disposizione da una ditta al porto di Cala Gonone, dove ad attenderlo c’era un’ambulanza.

Soccorso Alpino cala Gonone

All’operazione, conclusasi poco prima delle 17, hanno partecipato circa 25 tecnici provenienti da tutte le stazioni del territorio regionale, il personale della Capitaneria di Porto e della Croce Azzurra di Cala Gonone. Da rilevare inoltre, per la conclusione dell’intervento in tempi rapidi, il fondamentale supporto dato dall’elicottero HH-139B dell’80° Centro SAR del 15° Stormo di Decimomannu dell’Aeronautica Militare, grazie al quale è stato possibile trasportare in tempi brevi 5 tecnici specializzati in soccorso speleologico e attrezzature a supporto dell’intervento fino a Cala Gonone. Fondamentale è stato anche il contributo dell’elisoccorso HEMS di base a Cagliari, che nel frattempo ha trasportato la barella canyon, con un tecnico e attrezzature, così da permettere alle squadre di entrare in tempi rapidi nella cavità, in numero sufficiente e con tutti i presidi.

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