Giovedì a Tula la presentazione del libro “Tutte le strade portano a Tybula (Tula)” di Bartolomeo Bèrtulu Porcheddu
“Tutte le strade portano a Tybula (Tula). Le quaranta stazioni di sosta dell’Itinerario Antonino Sardegna”. Questo il titolo del libro di Bartolomeo Bèrtulu Porcheddu che giovedì 1° giugno, alle ore 18, sarà presentato a Tula, nel locale S’Ammassu (via Rino Canalis 61). L’evento è organizzato in collaborazione con il Comune e la biblioteca di Tula. Interverrà l’assessore alla Cultura Rosalba Ladu e il giornalista Francesco Squintu che dialogherà con l’autore. La presentazione sarà occasione inoltre per ricordare Franco Masia, poeta tulese, a cui in seconda pagina è stata dedicata una quartina: Ammentende a Frantziscu Masia, chi s’Atula in lìberu at iscritu, in dies solianas e de fritu, cantende sulcu sacru in poesia.
«Secondo lo scrittore René Guénon, autore del “Disegno planetario” – spiega Porcheddu –, Tula era la città planetaria per eccellenza, presente in Russia, in Messico e in Sardegna. Tula può essere rapportata alla mitologica Thule, che Pitea di Marsiglia colloca a sei giorni di navigazione della Scozia. Tula era in sardo s’Atula, ovverosia il Solco sacro lasciato dall’aratro nel primordiale inizio della civiltà contadina. Atula era, dunque, l’Atlas greca, la stella plèiade di Atlante trasposta dal cielo sulla terra».
«Perché tutte le strade della Sardegna portavano a Tula? La risposta a questa domanda – prosegue nella sua spiegazione l’autore – è contenuta nel sito preistorico di Sa Mandra Manna, delle cui rovine è rimasta una delle più antiche muraglie megalitiche della Sardegna, strutturata come un grandissimo goniometro, che serviva a misurare gli angoli, i gradi, il tempo e lo spazio. Tula era, dunque, una città strategica, collocata lungo il corso del fiume più importante del Nord Sardegna, il Coghinas, nella cui foce era situato il porto di Tybula».
Dal capolinea di Tybula e del suo porto, l’autore viaggia quindi nella storia di città scomparse, quali: Gemellas, Viniolis, Ad Herculem, Metalla, Ferraria ed altre. Poi, ricostruisce l’etimologia di città conosciute, quali: Tharros, Othoca, Ulbia, Carale eccetera.
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