Oristano. Picchia selvaggiamente la compagna, arrestato 30enne
Per la ragazza, che ha riportato lesioni, traumi e fratture plurime al viso, è stato necessario il trasferimento in una struttura sanitaria specializzata in chirurgia maxillofacciale.
La Polizia di Stato di Oristano, su disposizione della locale Procura della Repubblica, ha arrestato un ragazzo di 30 anni residente in un paese dell’Oristanese accusato dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate commessi ai danni della giovane compagna. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo da anni, quotidianamente, minacciava e maltrattava la donna con ripetute violenze fisiche che hanno avuto una continua escalation, sino a quando la donna, dopo aver perdonato innumerevoli volte il compagno, ha deciso di recarsi in Questura e denunciare i fatti.
Il 30enne, perennemente ubriaco, in più di una circostanza avrebbe malmenato la propria compagna convivente utilizzando anche oggetti contundenti e costringendola inoltre a sopportare penose condizioni di vita. Tant’è vero che le innumerevoli scenate di gelosia culminavano continuamente in pesanti insulti con la giovane afferrata per i capelli e picchiata con pugni sul volto, lanci di bottiglie e forti strattonamenti. Così, fino all’ultimo episodio violento che ha costretto la ragazza a far ricorso alle cure dei medici del Pronto soccorso, i quali le hanno riscontrato lesioni, traumi e fratture plurime al viso per la cui cura è stato necessario il trasferimento in una struttura sanitaria specializzata in chirurgia maxillofacciale.
L’aguzzino, dopo rapidissime indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica è stato così sottoposto alla custodia cautelare in carcere disposta dal Gip del Tribunale di Oristano e condotto nella casa di reclusione di Massama, dove verrà sottoposto ad interrogatorio.
Questa è la ventiquattresima misura cautelare che la Squadra Mobile di Oristano esegue dall’inizio dell’anno 2023 per reati da “codice rosso” quali atti persecutori (9 casi) e maltrattamenti contro familiari e conviventi (15casi) che hanno avuto per vittime sempre donne, minori e anziani. In tutti i casi trattati, trasversali per età e status sociale degli aggressori, oltre alle violenze nei confronti delle vittime fragili, fattore comune è stato sovente l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti.
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