L’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro festeggia a Monti Sant’Elena imperatrice
La Messa, celebrata nella chiesa di San Paolo, è stata presieduta dal vescovo di Ozieri mons. Corrado Melis.
MONTI. L’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, a cui appartiene la Luogotenenza Italia-Sardegna, venerdì 18 agosto ha festeggiato nel secolare santuario di San Paolo di Monti una delle sue patrone, Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino e scopritrice delle reliquie della Santa Croce.
Fondato nel 1099 da Goffredo di Buglione, dopo la conquista di Gerusalemme, è il più antico e glorioso ordine assistenziale, caritativo, equestre e religioso della Chiesa ancora in attività. A capo della gerarchia, un cardinale “Gran Maestro”, che si avvale di consiglio “Gran Magistero”, che, guidato dal motto “Deus lo vult”, in accordo col Patriarcato di Gerusalemme, definisce i programmi operativi e gli interventi a favore delle strutture cristiane in Terra Santa. È suddiviso in 58 luogotenenze: 29 in Europa, 15 in Nord America, 6 in Sud America, 7 in Australia ed Estremo Oriente, 1 in Russia. Nel mondo sono circa 28 mila tra Cavalieri e dame. In Italia 7 le Luogotenenze, con 6 mila adepti. In Sardegna sono oltre 150 fra Cavalieri e Dame, distribuiti nelle sezioni Sardegna Sud, e Sardegna Nord, suddivise a loro volta in delegazioni territoriali più piccole.
I Cavalieri erano vestiti con un ampio e lungo mantello bianco con l’insegna della grande croce e copricapo, le dame in nero, mantello e velo in testa, dal portamento fiero e nobile, sembrava di assistere ad una cerimonia d’altri tempi: dalla processione attorno all’austera chiesa, all’ingresso nel tempio, sino alla disposizione nei banchi indicata dal cerimoniere, per finire alla partecipazione attiva al rito.
Prima della Messa, il vescovo di Ozieri mons. Corrado Melis, in veste di priore dell’Ordine, ha fatto alcune riflessioni, mentre il delegato del Logudoro Gallura Luigi Cudoni ha illustrato le motivazioni della scelta sul santuario montino per celebrare la festa di Sant’Elena. Infine, il saluto del sindaco Emanuele Mutzu a nome dell’Amministrazione comunale di Monti.
Il rito, presieduto da mons. Melis e concelebrato con l’abate Luigi, del monastero di San Pietro di Sorres, da alcuni sacerdoti e il parroco di Monti Pierluigi Sini, è stato suggestivo e carico di significati. Alla funzione, solennizzata dal coro della confraternita San Gavino Monti, hanno assistito: 21 Cavalieri e 9 Dame, il Luogotenente dell’ordine, Italia Sardegna, Marco Cantoni, alcuni aspiranti Cavalieri e il comandante della Stazione dei Carabinieri Andrea Senes.
Nel corso dell’omelia mons. Melis si è soffermato sulla figura di Sant’Elena «che visse in modo esemplare la sua fede, nell’attuare le virtù cristiane e nel praticare le buone opere. È impossibile parlare dei primi secoli del Cristianesimo senza ricordare con particolare affetto il suo nome. Fu la ricchezza d’animo, più ancora di quella materiale legata al prestigio, a caratterizzare l’agire di Sant’Elena, la quale ha dato un’importante spinta alla diffusione del Cristianesimo. Con lei – ha proseguito il Vescovo – nasce la Terra Santa e i Pellegrinaggi! Non possiamo comprendere fino in fondo i 4 Vangeli di “carta” senza visitare le località in cui visse Gesù. Captare la voce che scaturisce da quei luoghi sacri e comprenderne il messaggio – ha concluso mons. Melis –, è stato quello che ha guidato Sant’Elena in Terra Santa».
Prima della benedizione finale, Marco Cantoni ha ricordato le virtù necessarie per appartenere all’Ordine, letto la “Preghiera del Cavaliere” e dato l’appuntamento a Malta (17-19 novembre 2023), dove presteranno giuramento, 4 nuovi adepti: 2 Cavalieri, 1 Cavaliere ecclesiastico e 1 Dama.
Giuseppe Mattioli
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