Ozieri, conferenza di Mariolina Cosseddu all’Ute: “Francesco Ciusa, l’aedo della sua gente”
L’appuntamento è per mercoledì alle ore 16 al Centro culturale San Francesco.
OZIERI. Mercoledì 15 novembre alle ore 16 nel Centro culturale San Francesco, la docente di Storia dell’Arte Mariolina Cosseddu terrà all’Università delle Tre Età la conferenza dal titolo “Francesco Ciusa, l’aedo della sua gente”. La professoressa Cosseddu, professionista di alto profilo e impegnata a livello regionale e nazionale come curatrice di mostre d’arte, è rinomata per la sua competenza, attenzione e passione che profonde per questo lavoro.
La lezione sarà incentrata sulla figura dell’artista sardo Francesco Ciusa. Nato il 2 luglio 1883 a Nuoro, figlio di Giacomo e Giovanna Guidacciolu, si distinse come scultore e disegnatore, guadagnandosi la stima dei contemporanei come “poeta e cantore del suo popolo”, un ruolo analogo a quello riconosciuto all’amico Sebastiano Satta per la poesia e a Grazia Deledda per la narrativa.
Fin da giovane, Ciusa mostrò un forte interesse per il disegno e la modellazione, affinando nel tempo le sue abilità. Divenuto orfano alla fine del secolo, ottenne, grazie all’intervento di Satta, un sussidio dal comune per studiare all’Accademia di Firenze. Dopo aver frequentato in toscana anche la Scuola Libera del Nudo, nel 1903 fece ritorno in Sardegna, avendo compreso che le rigide tradizioni accademiche fiorentine non si adattavano al suo spirito libero e irrequieto. Nell’isola, il suo stile unico, lontano dall’accademismo, prese forma ispirandosi al dramma storico del suo popolo, proprio nel momento storico in cui stava uscendo dall’isolamento. In quel periodo di speranza e fervore culturale, animato da poeti e artisti come Giuseppe Biasi, si inserisce l’attività di Ciusa.
Tra le sue opere più note vi è “La Madre dell’Ucciso“, presentata alla Biennale di Venezia nel 1907 e acclamata come una delle rivelazioni dell’anno dal Corriere della Sera. La scultura, raffigurante una donna in un blocco quasi cubico, sembra esprimere, nella sua immobilità, il destino triste dell’isola. Altre opere significative sono “Il Nomade“, “Dolorante Anima Sarda“, “Il Pane“, “La Filatrice“, “Il Dormiente“, “L’Ucciso“, “Il Bacio“, il “Monumento dei Caduti di Iglesias“, la “Madonna del Combattente“, “l’Anfora Sarda” e “il Fromboliere“, quest’ultima realizzata nel 1939.
Ciusa fu anche un abile disegnatore, come dimostrano i suoi lavori a penna, tra cui “Il Latte” e “Processione del Venerdì santo”, esposti alla Biennale di Venezia nel 1920, e tra le puntesecche, “I cantori”. Francesco Ciusa si spense a Cagliari il 26 febbraio 1949. Le sue opere sono conservate nella Galleria comunale di Cagliari e presso la famiglia dell’artista.
M.B.M.
In copertina: particolare di “Il fromboliere», Il David barbaricino
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