Presentata al Mater Olbia la prima risonanza in Sardegna che sfrutta l’intelligenza artificiale
Il macchinario sarà utilizzato per la diagnosi, la stadiazione e il follow-up di malattie tumorali in campo senologico, urologico, addominale, neurochirurgico e neurologico.
OLBIA | 9 febbraio 2024. Presentata questa mattina al Mater Olbia Hospital (MOH) la nuova Risonanza Magnetica 3.0 T Signa Pioneer AIR Edition di GE HealthCare, innovativo strumento di diagnostica – il primo nell’isola – con un’integrazione di intelligenza artificiale. Il macchinario, ad altissimo campo magnetico (3 Tesla), si basa su una tecnologia completamente digitalizzata, con un software di ottimizzazione delle immagini che ne accresce l’accuratezza e permette di identificare elevati dettagli anatomici, offrendo – rispetto ad altri tipi di apparecchi per la risonanza magnetica – un più alto livello di qualità, specificità e predittività diagnostica.
La risonanza magnetica a 3 Tesla si distingue anche per quanto concerne i tempi di acquisizione dell’immagine, più rapidi fino al 50/60 per cento grazie alla componente di AI che accelera le scansioni 2D e 3D, nonché per il ridotto impatto acustico e una risoluzione spaziale fino al 60% più elevata.
Per avviare l’attività del macchinario sono stati necessari oltre sei mesi di lavoro, che hanno coinvolto più di 50 professionisti, con un investimento complessivo di oltre 2,5 milioni di euro da parte del Mater Olbia.
«L’apparecchiatura a 3 Tesla sarà utilizzata per la diagnosi, la stadiazione e il follow-up di malattie tumorali in campo senologico, urologico, addominale, neurochirurgico e neurologico, permettendoci di fornire un servizio sempre più rapido e accurato ai nostri pazienti», ha spiegato Pierluigi Rinaldi, direttore del reparto di Diagnostica per immagini e Radiologia Interventistica del MOH. «Per quanto riguarda i tessuti articolari (ginocchio, spalla, anca, caviglia, gomito) – ha proseguito Rinaldi – la RM 3 Tesla fornisce immagini ad elevata definizione che consentono un miglioramento della diagnosi; grazie all’utilizzo innovativo dell’intelligenza artificiale, questo nuovo macchinario permette di rendere l’esperienza dei pazienti sempre più ‘seamless’ e confortevole». L’apparecchio è stato infatti concepito per garantire il massimo comfort. È dotato di una rivoluzionaria bobina ultraleggera che pesa meno di un quarto di una tradizionale, e che il paziente percepisce come un semplice “lenzuolo”.
«La scelta di acquisire il macchinario a 3 Tesla, innovativo e all’avanguardia – ha sottolineato Marcello Giannico, Amministratore Delegato del Mater Olbia –, rientra nella nostra strategia orientata all’eccellenza in campo medico e a posizionarci sempre di più come un punto di riferimento per la nostra cittadinanza e per il territorio. Introdurre strumenti di diagnostica che coniughino la forte spinta verso la digitalizzazione della medicina con un’attenzione mirata alle esigenze del paziente è, infatti, la mission del MOH, che continua a investire in questa direzione, avvalendosi di partner industriali del calibro di GE HealthCare e in sinergia con le istituzioni competenti».
«Offrire esami più rapidi, diagnosi più precise e un maggiore comfort sono priorità che rispondono all’impegno quotidiano di GE HealthCare di fornire trattamenti sempre più a misura di paziente», ha detto Antonio Spera, Amministratore delegato di GE HealthCare Italia. «L’integrazione di algoritmi di intelligenza artificiale basati su deep learning (apprendimento approfondito, ndr) nelle apparecchiature più innovative, come la Risonanza Magnetica installata al Mater Olbia, può portare grandi benefici ai pazienti e al personale medico della struttura nel lavoro clinico quotidiano, migliorando ulteriormente la diagnostica e aumentando la produttività».
Alla conferenza stampa è intervenuto anche l’Assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale della Regione Sardegna, Carlo Doria. «Una struttura performante, che adotta macchinari di ultima generazione per la diagnostica, in grado di contribuire a contenere le liste d’attesa – ha detto l’Assessore –, rappresenta un importante valore aggiunto per il territorio, e una leva per attrarre pazienti anche non sardi. Attraverso una forte sinergia tra pubblico e privato convenzionato, lo scopo dev’essere quello di offrire servizi d’eccellenza ai pazienti, sfruttando le evoluzioni tecnologiche, senza mai dimenticare l’importanza degli investimenti in risorse umane».
«La nostra Regione e il nostro territorio – ha concluso il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi – si arricchiscono di questo macchinario all’avanguardia. L’elevata precisione diagnostica equivale a conoscere prima e con maggiore esattezza le condizioni del paziente al fine di poter intervenire in modo più esatto su eventuali problematiche, aumentando così le possibilità di un esito positivo».
Al termine dell’incontro, S.E. Mons. Roberto Fornaciari, vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias, ha benedetto la nuova apparecchiatura.
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