• 24 Novembre 2024
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Ozieri, la sezione Aido “Andreina Deledda” rinnova le cariche sociali

istituto Segni Aido
Il presidente Pirastru: «Abbiamo bisogno della collaborazione di nuovi volontari».

OZIERI | 19 febbraio 2024. Assemblea generale elettiva la prossima settimana per la sezione Aido “Andreina Deledda” di Ozieri, che a conclusione del quadriennio 2020-2023 convoca i soci per rinnovare le cariche sociali. L’appuntamento è nella sede in piazza Fontana Grixoni 6 in prima convocazione martedì 27 febbraio alle 17 e in seconda convocazione mercoledì 28 alla stessa ora. «Rivolgiamo un caloroso invito alla partecipazione di soci e non – dice il presidente Virgilio Pirastru –, perché abbiamo bisogno della collaborazione di nuovi volontari». 

Il sodalizio è sempre aperto alle nuove adesioni, in cerca di forze e idee fresche per portare avanti le tante attività sociali. «In tutti questi anni – dice ancora il presidente Pirastru – l’Aido Ozieri ha sempre svolto un ruolo importante nel sensibilizzare e promuovere la cultura della donazione degli organi e, in collaborazione con l’Admo, della donazione del  midollo osseo. Siamo un’associazione di volontariato, senza scopo di lucro, che ha come base fondante la cultura del dono come atto di responsabilità sociale ma anche espressione della fraternità universale che lega uomini e donne. In questi ultimi quattro anni – prosegue – si è lavorato tantissimo nelle scuole, in particolare con gli studenti delle classi quinte degli istituti superiori, con conferenze tenute da medici specialisti del settore». 

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«Nonostante  le difficoltà dovute alla pandemia che ci ha costretto a rallentare l’attività – è il bilancio di fine mandato di Pirastru –, siamo riusciti a realizzare, grazie a un progetto presentato al Centro Regionale Trapianti e finanziato dalla Regione Sardegna, un cippo commemorativo elaborato dal professor Pietro Frau che simboleggia l’atto della donazione, in ricordo dei 13 donatori di organi di Ozieri che grazie al loro immenso gesto d’amore hanno permesso a tante persone di continuare a vivere. Purtroppo ancora oggi sono più di ottomila le persone in lista d’attesa per un trapianto, che consente di ridare la vita a questi pazienti affetti da malattie non curabili con le tradizionali terapie mediche o chirurgiche. Perciò il trapianto permette di recuperare alla vita pazienti altrimenti condannati a morire entro periodi più o meno brevi – conclude Pirastru – consentendo loro una qualità di vita lavorativa e di relazione che nessun’altra terapia è in grado di offrire. Non sempre si riesce a trovare un organo compatibile e le aspettative di vita di queste persone sono legate alla speranza  di ricevere questo dono».

A.C.

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