• 22 Novembre 2024
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Truffe in agricoltura, Agea inizia le verifiche su 2 milioni di fascicoli aziendali

Controlli fascicoli Agea
Con obiettivi analoghi Argea OP in Sardegna ha già iniziato da tempo i controlli di II livello.

Cosi come previsto all’articolo 39 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), per assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola si interviene sul reddito individuale degli agricoltori, ma non tutti i richiedenti ne hanno diritto.

A seguito di troppe e frequenti truffe, Agea ha deciso di cambiare registro ed ha infatti aderito ai progetti del Pon (Piano operativo nazionale) Legalità – asse 1 e asse 5, nell’ambito dei quali è stato realizzato anche un applicativo per il controllo e la gestione delle terre demaniali. In questa maniera Agea vuole verificare ben due milioni di fascicoli aziendali e le relative domande di aiuto a superficie per le annualità 2018/2022.

Lo scopo di questo controllo, con 400.000 fascicoli verificati all’anno e per cinque anni, è realizzare una mappatura geografica delle zone a più alto rischio di irregolarità e, contemporaneamente, monitorare i Centri di Assistenza Agricola – i famosi CAA – che presentano una maggiore casistica di “gestione” atipica.

Gli accertamenti partiranno proprio dal 2022, attraverso uno strumento di business analytics, tecnologia informatica che permetterà di affinare la fase di rilevamento e di massimizzare l’efficienza del processo, cui seguirà l’estrapolazione di fascicoli a rischio, che saranno sottoposti prima a verifica documentale e, se necessario, a verifiche in loco. Il tutto con lo scopo di accertare l’effettiva sussistenza di chi ha diritto all’aiuto.

Già per il 2022 si prevedono controlli su 346.000 fascicoli aziendali, perché da simulazioni iniziali si sono avuti dei risultati alquanto clamorosi, come 100.000 particelle, al catasto, senza codice fiscale del “proprietario”, o 3.500 beneficiari che dichiarano terreni di soggetti interdetti/sospesi od addirittura circa 10.000 conduttori con un’età superiore a 90 anni!

Il primo lotto di controllo, sul 2022, riguarderà circa 7.900 fascicoli interessati dagli usi civici, 8.700 in cui si hanno differenze tra proprietari e dichiaranti e 20.000 giovani agricoltori, per complessive 36.600 verifiche, cui seguiranno gli altri lotti di verifica.

Ma la Sardegna, con Argea OP, come si sta comportando? Bisogna subito precisare che queste verifiche, a livello nazionale, non sono controlli di II livello, ma semplici accertamenti eseguiti per fare le segnalazioni ai corpi di polizia giudiziaria e verificare se chi ha fatto la domanda avesse diritto a farla ed a percepire gli aiuti.

In Sardegna, invece, Argea OP, dal 2021 sta facendo i controlli di II livello sui Centri di Assistenza Agricola, verificando le stesse cose e trovando casistiche molto simili, con le anomalie che vengono trasmesse, sempre, all’Ufficio repressione frodi, per gli adempimenti del caso.

La più eclatante e comune anomalia è il non allineamento catastale, ossia la mancata linearità tra chi affitta il terreno o dichiara di esserne proprietario e l’intestatario catastale, difformità determinata esclusivamente da una pessima gestione delle successioni o delle scritture private o permute, mai regolarizzate.

Fenomeno presente più in alcune aree, tipo il Nuorese e l’Ogliastra, rispetto al resto della Sardegna, con la conseguenza che nelle visure catastali si trovano sovente decine di titolari, spesso senza data di nascita o ultra centenari che nulla hanno a che fare con la reale proprietà, ma che per allinearle alla realtà bisogna intervenire, spesso, con costose pratiche di usucapione e notarili.

Certamente, il catasto italiano non è probatorio, ma questa discordanza crea solo anomalie e problematiche all’imprenditore agricolo.

Infatti se, a seguito di un controllo del genere, risultasse che una ditta ha inserito in domanda PAC, una o più particelle senza poter dimostrare di averne titolo, le stesse vengono stralciate con il rischio di bloccare la domanda e dover restituire tutti gli aiuti percepiti, da quando vengono dichiarate in conduzione e fino ad un massimo di cinque anni.

Scenario fortemente allarmante, che potrebbe portare alla chiusura della stessa azienda, senza considerare che tutti i risultati anomali, anche in Sardegna, vengono sempre trasmessi all’ufficio repressione frodi.

Certamente, chi è in regola ed ha fatto bene le cose, non ha problemi, ma spesso ed in buona fede, vengono presi in affitto dei terreni da persone che, per quanto siano i reali proprietari, non sono in regola con l’allineamento catastale e spesso, per non spendere, non gli interessa neanche mettersi in regola.

Alla fine il problema è sempre lo stesso. Bisogna aggiornare il catasto.

Salvatore Loriga

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