Lezione itinerante dell’Ute di Ozieri nella splendida isola dell’Asinara
La presidente dell’Università Caterina Pala: «Oggi si è contribuito a scrivere una delle pagine più belle dell’Ute».
OZIERI | 17 maggio 2024. Grande successo per la lezione itinerante del 15 maggio scorso dell’Università delle Tre Età di Ozieri all’Asinara, isola disabitata che dal 1997 è diventata parco nazionale. Un paradiso naturale, ancora incontaminato. A bordo del Defender 110 del “Sardegna Centro Escursioni Asinara”, i partecipanti hanno esplorato la parte più selvaggia e segreta dell’isola, percorrendo la costa occidentale con i suoi promontori, la lussureggiante vegetazione mediterranea e i panorami mozzafiato.
L’escursione ha offerto un’esperienza rigenerante, tra aria fresca e salubre, e vallate incontaminate. Straordinario il parco nazionale, habitat naturale degli asinelli albini, molto disinvolti con i visitatori. E poi, la Cala dei Ponzesi, uno spettacolare angolo di mare, una baia di sabbia mista a rocce. Cala San’Andrea che si raggiunge solo tramite visita guidata organizzata dall’Ente Parco. Cala Reale, uno tra gli scorci più belli dell’isola, con l’interessante clinica delle tartarughe, anche centro di recupero, e il centro di educazione ambientale nell’ex struttura del Lazzaretto. L’osservatorio faunistico di Tumbarino dove si svolge, tra le altre cose, l’inanellamento degli uccelli.
E infine, l’Ossario, costruito nel 1936 e voluto dal governo austriaco per raccogliere le spoglie dei prigionieri austro-ungarici deceduti nella colonia penale dell’Asinara durante la guerra. Fino ad allora i poveri corpi dei prigionieri erano stati sepolti in fosse comuni. L’Ossario raccoglie in tutto 7048 spoglie umane.
«Oggi si è contribuito a scrivere una delle pagine più belle dell’Ute», ha dichiarato la presidente dell’Istituzione Caterina Pala. Basti pensare che in questo tripudio di bellezza si trova l'”Alcatraz” del Mediterraneo da dove solo un detenuto riuscì a evadere, e dove soggiornarono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che trascorsero un breve periodo all’Asinara per motivi di sicurezza. Un’isola magnetica dove si percepisce una storia fatta di sofferenza, di reclusione e di semplicità scandita dal battito delle onde.
Maria Bonaria Mereu
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