• 23 Novembre 2024
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Pozzomaggiore si prepara per la 102^ Ardia di San Costantino

Ardia di San Costantino a Pozzomaggiore
Nel corso dei tre giorni di festeggiamenti in onore del santo Imperatore spazio anche alla musica con l’atteso concerto del cantautore Michele Zarrillo e del gruppo sardo Zenias.

POZZOMAGGIORE | 15 giugno 2024. Fervono i preparativi a Pozzomaggiore per la 102° Ardia di San Costantino, l’atteso evento che coinvolgerà per tre giorni tutta la comunità e numerosi visitatori e turisti che arriveranno nel centro del Meilogu da ogni parte della Sardegna e dal continente. La manifestazione inizierà nel pomeriggio di sabato 6 luglio alle ore 18, quando presso la sede dell’Obriere maggiore in via Ulumos si raduneranno i cavalieri che correranno l’ardia al seguito del plotone di testa composto da Gianluca Diana (caddu e punta), Comita Corongiu e Maurizio Loi (prima scorta), Bernardo Spanu e Davide Calaresu (seconda scorta), Gian Franco Cuccuru e Sergio Rosas (terza scorta).

Gli alfieri dell’Ardia indosseranno le ormai tradizionali camice rosse. Dopo un brindisi monteranno a cavallo e riceveranno le “Bandeleddas”, i vessilli di San Costantino, quindi una scarica di fucileria a salve saluterà l’importante momento. Successivamente Giuseppina Cossu, moglie dell’Obriere maggiore, porgerà l’augurio più fervido ai partecipanti ed una pioggia di grano mista a petali di rosa cadrà sulle bandiere di tutti i santi venerati in paese e sui cavalieri. La rottura del piatto concluderà l’antico rito augurale e ci si avvierà in corteo verso la chiesa parrocchiale di San Giorgio dove ad aspettarlo ci saranno il parroco padre Vito Lombardi e le autorità civili e militari.

Padre Vito dal sagrato della chiesa impartirà la benedizione alle bandiere e ai cavalieri e dopo la recita della preghiera comunitaria ci si avvierà in corteo verso la chiesa di San Costantino dove si compirà il rito dei vespri solenni e l’Ardia in onore del Santo.

Alle 18,30 precise alcune salve di fucile avvertiranno i presenti che il percorso dell’Ardia è libero e che si può quindi iniziare. Questo è il momento in cui Gianluca Diana spronerà il suo cavallo bianco e al gran galoppo percorrerà tutto il viale antistante la chiesa, andando verso San Costantino entrerà in “su cunzadu”, il tancato ove sorge la chiesa, girerà attorno ad essa in senso antiorario per poi fermarsi dirimpetto e compiere atto di omaggio al Santo segnandosi in ringraziamento. Identici gesti compiranno le scorte che effettueranno il percorso in coppia e così tutti gli altri cavalieri partecipanti.

Quando tutti avranno percorso la cosiddetta “pigada”, nel sagrato si sarà formato un imponente drappello di cavalieri che agli ordini de “su caddu e punta” percorreranno un giro al passo in senso antiorario intorno alla chiesa per poi partire all’improvviso e correre per tre giri fra il crepitare della fucileria a salve e le esclamazioni di meraviglia e incoraggiamento del pubblico. Conclusi i primi tre giri in senso antiorario (contro il male), verranno eseguiti altri tre giri in senso antiorario (verso il bene) e ripetuto tutto il rituale.

Domenica, giorno della festa grande, con inizio alle 10,30, le “pigadas” saranno tre, intervallate da una solenne processione per le vie del paese con il simulacro dei Santi Costantino, Elena sua madre e Silvestro Papa. Per altre due volte verrà corsa l’Ardia attorno alla chiesa, tre giri in senso antiorario e tre in senso orario per ciascuna volta.

Solo al termine di tutto si allenterà la tensione, con la promessa mantenuta ancora una volta, e si ringrazierà il Santo Imperatore per aver protetto i suoi cavalieri nell’ardita prova. Ardia che si preannuncia altamente spettacolare, condotta da validi ed esperti cavalieri, alcuni facenti parte del plotone di testa hanno infatti già ricoperto il ruolo di Caddu e Punta, come Comita Corongiu nel 1994, Bernardo Spanu nel 2018 e Gian Franco Cuccuru nel 2022.

Programma della tre giorni di festa

Sabato 6 luglio
Ore 18: partenza delle bandiere dalla sede dell’obriere maggiore in via Ulumos verso la chiesa parrocchiale San Giorgio, incontro con il parroco Padre Vito Lombardi, benedizione dei cavalieri e delle bandiere, proseguimento fino alla chiesa di San Costantino con l’accompagnamento della banda musicale “Città di Sennori”. Vespri solenni, Santa Messa in onore degli Obrieri defunti, fucileria e ARDIA.
Ore 22: concerto di musica sardo-etnica con il gruppo ZENIAS.

Domenica 7 luglio
Ore 7-8-9-10 Sante Messe
Ore 10: partenza delle bandiere dalla sede dell’obriere maggiore in via Ulumos per la chiesa parrocchiale San Giorgio, incontro con il parroco padre Vito Lombardi, benedizione dei cavalieri e delle bandiere, proseguimento fino alla chiesa di San Costantino, fucileria e inizio dell’“Ardia” (ore 10,30). Processione con il simulacro sei Santi, accompagnata dalla banda musicale e i gruppi in costume sardo: Nostra Signora de su Saludu di Pozzomaggiore, gruppo folkloristico di Mara, gruppo folkloristico Sindiese, gruppo folk tradizioni popolari di Macomer, al rientro: fucileria e ARDIA. Consegna di un significativo ricordo a tutti i cavalieri partecipanti.
Ore 18,30: omaggio ai caduti in guerra nel monumento in piazza Maggiore.
Ore 19: Messa solenne con panegirico di padre Vito Lombardi, accompagnata dal canto in sardo di Silvana Piras, scambio delle bandiere nella chiesa di San Costantino.
Ore 22: MICHELE ZARRILLO in concerto
Seguirà DJ set

Lunedì 8 luglio
Ore 22: canti sardi logudoresi con Torangelo Salis, Emanuele Bazzoni, Franco Figos, alla chitarra Nino Manca, alla fisarmonica Antonello Salis.
– Estrazione dei biglietti della lotteria


Cenni storici sull’Ardia

Grande era la fede dei pozzomaggioresi per San Costantino, che già da tempo immemore ne esercitavano il culto con annuali celebrazioni religiose nella chiesa parrocchiale dedicata a San Giorgio. Le date più remote in cui si parla di “Festa di San Costantino” sono state rintracciate nei registri parrocchiali e risalgono al 1895. Da un memoriale presente nei registri parrocchiali risulta che la prima “Società di San Costantino” è stata fondata nel 1904, anno in cui è stata istituita e realizzata la bandiera da parte di numerosi emigranti in America.

Alla fine della prima guerra mondiale i reduci e gli emigrati in America in segno di ringraziamento dopo la terribile esperienza della guerra, si unirono per sciogliere il voto fatto a Costantino di istituire la festa in suo onore a Pozzomaggiore. Decisero di ordinare la statua del Santo unitamente a quella di Sant’Elena e San Silvestro. La statua venne realizzata a Roma ed arrivò a Pozzomaggiore nell’anno 1920, essa trovò la prima collocazione nella parrocchiale di San Giorgio. Per ricevere le statue alla stazione di Giave e portarle alla destinazione di Pozzomaggiore si organizzò un imponente corteo d’onore. i Santi posti sui ai carri trainati da buoi vennero accompagnati da oltre trecento cavalieri di Pozzomaggiore a cui si aggregarono anche cavalieri di Mara, Padria e Cossoine.

Una leggenda molto cara ai pozzomaggioresi narra che che i buoi trainanti il carro con la statua di San Costantino, arrivati proprio alle porte di Pozzomaggiore si accasciarono al suolo e nonostante gli incitamenti e i ripetuti pungolamenti non fu possibile farli ripartire. Il fatto venne interpretato come un segno divino: «E se San Costantino avesse scelto proprio quel posto come sua dimora?». Immediatamente i proprietari di quel terreno, i fratelli Antioco e Giuseppe Porcu Solinas che erano fra i presenti, si dichiararono disposti ad offrire l’area necessaria per costruire la nuova chiesa, la proposta venne accolta dalla folla in tripudio, ed i buoi come per incanto si rialzarono dal suolo pronti per proseguire. Fu così che le statue poterono esser trasportate per essere deposte provvisoriamente nella chiesa parrocchiale di San Giorgio. Si diede quindi immediatamente inizio ai lavori di costruzione della nuova chiesa la cui prima pietra venne posata nel 1920. Sotto la direzione dei promotori, con il finanziamento di numerosi donatori, con l’opera di valenti muratori locali ed il lavoro gratuito dell’intera cittadinanza che ha collaborato ciascuno con i propri mezzi, in soli tre anni è stata costruita la chiesa di San Costantino.

L’interno della chiesa è arricchito da numerosi ex voto esposti nelle pareti che testimoniano la grande devozione e riconoscenza verso il Santo, alcuni sono delle vere e proprie opere d’arte a firma di valenti artisti sardi del periodo, e rappresentano per lo più scene belliche sia della prima che della seconda guerra mondiale, campi di prigionia o semplicemente l’effige del Santo, sono stati offerti da militari tornati salvi a casa, altri rappresentano momenti di scampato pericolo nel lavoro.

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