Criticità sanità territoriale, botta e risposta tra Sindacati e Asl di Sassari
Nella denuncia di Cgil, Cisl e Uil le «precarie condizioni organizzative e contrattuali» dei lavoratori. L’Azienda: «Nostro intento mantenere un clima sereno con tutto il personale e con le organizzazioni sindacali». Convocato un incontro per il 29 agosto.
SASSARI | 2 agosto 2024. Dopo la nota di ieri diffusa dalle segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica in cui denunciano il «forte e continuo malcontento che aleggia tra le lavoratrici e lavoratori del comparto sanità, a causa delle sempre più precarie condizioni organizzative e contrattuali», oggi è arrivata la risposta dell’Azienda sanitaria locale di Sassari tirata in ballo insieme all’Azienda ospedaliero universitaria dai tre sindacati.
«Negli scorsi giorni l’Asl – si legge nella nota – ha inviato alle organizzazioni sindacali del comparto sanità e alle Rsu la convocazione, per il 29 agosto, di un incontro con all’ordine del giorno proprio l’accordo sulle modalità di erogazione delle performance dell’annualità 2023, un confronto per la stabilizzazione del personale precario e sui fondi contrattuali 2024. Per portare ad un rapido avvio delle procedure di stabilizzazione, che vanno a sommarsi alle tante già concluse nell’ultimo anno (tra questi, per citarne alcuni, dirigenti medici, veterinari, amministrativi, oss, infermieri), l’Asl ha avviato con la Regione Sardegna un confronto per stabilire un percorso quanto più condiviso possibile che sarà successivamente condiviso anche con le stesse organizzazioni sindacali».
«Contestualmente però, l’Azienda sanitaria – continua la nota –, per far fronte alle esigenze aziendali, diversamente da quanto dichiarato, sta utilizzando, nel rispetto del suo fabbisogno del personale, tutte le graduatorie disponibili, come ad esempio quella degli Operatori socio sanitari (Oss). Percorso di cui si parlerà nella riunione convocata per giovedì 29 agosto prossimo.
«Questa Azienda, come più volte ribadito, consapevole della sua importanza – chiude il comunicato –, intende mantenere un clima sereno con tutto il personale e con le organizzazioni sindacali, e lavorerà con loro proprio per garantire il rispetto dei diritti di tutta la forza lavoro che opera all’interno della Asl».
Il comunicato della Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica
«Le Segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica intendono rappresentare il forte e continuo malcontento che aleggia tra le lavoratrici e lavoratori del comparto sanità, a causa delle sempre più precarie condizioni organizzative e contrattuali.
In attesa di conoscere le strategie e/o le misure politico/amministrative regionali per fronteggiare la grave, anzi gravissima situazione di governo e gestione del sistema sanitario cittadino (territoriale ed ospedaliero), nel frattempo le criticità croniche con le quali il personale deve fare i conti persistono ed in questo periodo sono peggiorate anche a causa della presenza dei vacanzieri che inevitabilmente alimentano in maniera significativa gli accessi ai pronto soccorso e di conseguenza i numeri dei ricoveri, ai quali aggiungere tutti quelli provenienti da altre Aziende Sanitarie Locali che si sono trovate costrette a chiudere diverse unità operative ospedaliere per mancanza di personale.
A questo proposito chi dice che il “persona/e non si trova” racconta una mezza verità, in quanto molti professionisti scelgono di non lavorare nel pubblico a causa della scarsa attrattività dovuta da modelli organizzativi, carichi di lavoro e responsabilità improponibili e da un salario tra i più bassi d’Europa, per cui la scelta di molti è quella di migrare in altre realtà come il privato o addirittura all’estero.
Per quanto riguarda il salario, anche quello “accessorio” rappresenta la grande “incompiuta” delle direzioni aziendali, colpevoli dei ritardi sul riconoscimento e distribuzione dei fondi contrattuali sulle busta paga del personale. Per citarne alcune, a tutt’oggi sia l’Asl, per problemi che non conosciamo, in quanto a tutto oggi, nonostante le diverse richieste di convocazione inviate al Direttore Generale nessun riscontro è pervenuto, che la Aou di Sassari, che nella seduta di contrattazione di oggi ci conferma che è in attesa della “benedetta” certificazione dei fondi da parte del Collegio dei Revisori, entrambe non hanno provveduto a liquidare i premi produttività. La Aou inoltre è inadempiente anche sul riconoscimento dei DEP (aumenti tabellari a seguito di selezioni interne). Oltre ai fondi contrattuali, aggiungasi anche i ritardi sul pagamento delle prestazioni aggiuntive e RAR: risorse destinate all’abbattimento liste di attesa, attività chirurgiche, donazioni organi, assistenza dialitica estiva, e così via dicendo. Analogamente, anche le progressioni tra le aree sono ferme al palo, nulla è stato fatto per consentire al personale di incontrare le opportunità previste dal CCNL, attraverso le quali permettere di progredire ed incentivare i percorsi di carriera.
In un contesto simile, non possiamo non richiamare in questa sede la complicata situazione di governo del personale precario, le cui condizioni di lavoro e le scarse prospettive stanno impattando negativamente tra le corsie e generando forti malumori, poiché la pessima gestione del reclutamento, caratterizzata da comportamenti diversi tra aziende ed accompagnata da un dibattito pubblico poco chiaro su come si vuole davvero affrontare il fenomeno, ebbene anche questo sta favorendo ed alimentando la cosiddetta “guerra tra poveri”, rispetto alla quale ciascuna sensibilità, in termini di tipologia di rapporto flessibile, rivendica la priorità in previsione della tanto attesa stabilità occupazionale.
Rivendichiamo inoltre che, mentre la Aou sta scorrendo la graduatoria concorsuale Ares ed assumendo gli oss e gli Infermieri, la Asl ha segnato il passo limitandosi ad assumere solo quattro oss, contro i 183 della Aou. Chiediamo portando che anche la Asl provveda allo scorrimento della graduatoria. Inoltre, sempre la Asl, pur avendo l’opportunità di stabilizzare oss ed altro personale (es.: amministrativo) con le procedure indicate da ARE5 a tutt’oggi non ha mosso un dito.
Quanto sopra, nonostante gli sforzi, le segnalazioni e le iniziative del sindacato, sta assumendo un livello allarmante, stante il quale ci troviamo costretti a denunciare pubblicamente e nel contempo lanciare l’avvisaglia nei confronti delle direzioni aziendali, ma anche e soprattutto nei confronti della classe politica locale e regionale, alle quali chiediamo perentoriamente atti, misure e soluzioni alle rivendicazioni in argomento.
Chiediamo e pretendiamo che le relazioni sindacali assumano il ruolo e la funzione che meritano, per cui occorre a carattere d’urgenza che si dia corso ad un vero confronto col sindacato a vari livelli, per cominciare ad affrontare e risolvere le tante (troppe) criticità e carenze, cominciando dal tema più sentito ossia quello di dare valore alle risorse umane attraverso la corretta applicazione delle norme contrattuali, non da ultimo utilizzare ogni possibile strumento di legge che consenta la continuità occupazionale, in modo tale da arginare il disperdersi delle preziose esperienze professionali, oggi più che mai necessarie per garantire una buona sanità ai nostri cittadini.
Diversamente e nell’ipotesi in cui non ci saranno segnali di apertura, non possiamo fare altro che chiamare la nostra gente alla mobilitazione, non escludendo lo sciopero del personale del comparto».
Fp Cgil Toto Terrosu, Antonio Riu; Cisl Fp Antonio Monni, Gianmario Sardu; Uil FPL Mariangela Campus, Oscar Campus
Leggi le altre notizie su Logudorolive.it