Sanità. Liste d’attesa, Addis: «Fatti non parole»
Intervento del presidente dell’Ordine dei Medici di Sassari che ripropone un “Piano Marshall” per garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini.
SASSARI | 2 agosto 2024. «Fatti non parole». È l’esortazione del presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Sassari, Nicola Addis, intervenuto con una nota per sottolineare come, anche dopo l’approvazione del provvedimento governativo “liste d’attesa”, i tempi di accesso alle cure restano ancora «vergognosamente lunghi». «Per ottenere prestazioni dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) – spiega infatti Addis – i cittadini sono costretti a rivolgersi a strutture sanitarie private, ricorrendo ai propri risparmi e spesso a indebitarsi».
«Nel settembre del 2023 – ricorda Addis – ho proposto al Governo e alla Regione un “Piano Marshall”, ovvero un investimento eccezionale, come quello attuato nel dopo-guerra, che aiutò l’Italia a risollevarsi dalle rovine della seconda guerra mondiale». Pertanto, secondo il presidente dell’Ordine, oggi si dovrebbe attuare un provvedimento d’urgenza simile, «mirato a risollevare un SSN in grave crisi, incapace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Un piano per consentire assunzioni di personale medico con stipendi adeguati, almeno come quelli degli altri Paesi europei. Questo per arginare la fuga dei sanitari dall’Italia e consentire il rinnovamento e l’adeguamento di strutture e tecnologie».
«Ho proposto, inoltre – prosegue il presidente dell’ordine dei Medici –, che per alcuni anni, per colmare le criticità post Covid, e quindi i tempi inaccettabili delle liste d’attesa, di equiparare il SSN e la Sanità privata in modo che i cittadini, in caso di ritardata o mancata risposta per una prestazione sanitaria da parte del SSN, possa rivolgersi alle strutture private, senza ricorrere ai propri risparmi, con la copertura economica garantita dallo Stato o dalla Regione». Perché – conclude Addis – «l’importante è dare una risposta in tempi brevi affinché venga garantito il diritto alla salute».
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