• 21 Novembre 2024
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Sassari, Cgil, Cisl e Uil replicano all’Asl: «Liquidati con una convocazione per il 29 agosto»

Amministrazione pubbliche sciopero
Sul tavolo dello scontro le «precarie condizioni organizzative e contrattuali» del personale e la scarsa comunicazione dei vertici aziendali.

SASSARI | 4 agosto 2024. Non si placa lo scontro tra le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica e la direzione dell’Asl di Sassari. A far storcere il naso ai tre sindacati la replica (leggi) dell’Azienda Sanitaria alla loro nota di protesta del 31 luglio scorso sulle «precarie condizioni organizzative e contrattuali» del personale.

«L’azienda risponde con alcune precisazioni che francamente confermano quello che da sempre è oggetto di tensioni e contestazioni nei confronti del direttore generale ed amministrativo – scrivono i tre sindacati in un comunicato stampa congiunto –, i quali continuano ad infischiarsene delle istanze e sollecitazioni del sindacato, liquidando il tutto con una convocazione per il 29 agosto, convocazione che tra l’altro arriva solo dopo la divulgazione del nostro documento stampa di protesta».

«E del tutto evidente – proseguono – che i due direttori nel goffo tentativo di salvarsi la faccia, raccontano di voler “mantenere un clima sereno” con le organizzazioni sindacali. Ebbene ci domandiamo come è possibile mantenere la serenità quando non riceviamo quasi mai riscontro alle richieste che inviamo per mail e per essere convocati dobbiamo minacciare la mobilitazione?

Al riguardo, le tre organizzazioni sindacali ricordano che a novembre dello scorso sono state costrette, sempre a causa di questa mancata comunicazione, ad indire una manifestazione di protesta davanti alla sede della direzione generale, alla quale hanno partecipato una massiccia rappresentanza di lavoratrici e lavoratori. «Nonostante le proteste – evidenziano –, l’azienda ha continuato a fare “spallucce”, per cui il 22 dicembre sempre dello scorso anno siamo dovuti ricorrere alle procedure di raffreddamento dei conflitti segnalando al Prefetto e all’Assessore regionale alla sanità il gravissimo comportamento dilatorio e per certi versi antisindacale dei dirigenti. Nel documento, tra le altre cose, abbiamo suggerito ed invitato i vertici aziendali a rassegnare le dimissioni, affermando “l’indecenza gestionale”, in termini di relazioni sindacali».

«Questa è la verità documentabile, una verità sulla quale il personale è stanco e demotivato, dove i motivi di insoddisfazione che alimentano il fenomeno della cosiddetta scarsa “attrattività” e quindi la “fuga” dei professionisti dalle aziende pubbliche, si riconducono esattamente dal comportamento della dirigenza incapace di comprendere l’importanza delle relazioni sindacali».

Vista la situazione, Cgil, Cisl e Uil ribadiscono e confermano quanto detto nel documento di protesta del 31 luglio scorso, ossia di essere pronti a promuovere ulteriori iniziative, non escludendo – concludono – di «chiamare la nostra gente alla mobilitazione».

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