Ozieri. Sicurezza scuole, Carta: «Informazioni errate dalle testate online»
OZIERI. «Quanto contenuto nel presente documento vuole essere un contributo affinché siano chiare le indicazioni relative alla grave crisi epidemiologica che stiamo attraversando, nella convinzione che possa servire a migliorare non solo la comunicazione, ma anche i rapporti fra la scuola, le famiglie e gli amministratori dei singoli centri afferenti all’Istituto».
Così inizia la lunga comunicazione, inviata ai genitori, dal manager scolastico Paolo Carta, responsabile dell’Istituto comprensivo di Ozieri che comprente, oltre tutte quelle scuole della città (materne, elementari e medie) anche i plessi di Mores, Tula, Nughedu e Ardara. Carta inoltre dirige anche l’Istituto comprensivo di Castelsardo e le scuole di Sedini, Tergu e Lu Bagnu.
«Si vuole quindi – continua il dirigente – dare un’informazione più corretta possibile che “discende” dai numerosi corsi di preparazione che il personale della scuola ha seguito prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, atto a fornire quelle indicazioni necessarie per affrontare il problema relativo al Sars-CoV-2 e alla sua gestione all’interno della struttura scolastica».
«Duole però constatare che spesso – sottolinea Carta – questa collaborazione viene a mancare a causa di atteggiamenti che nulla hanno a che fare con le regole che ognuno di noi dovrebbe rispettare e che prendono avvio da presupposti che sono insufficienti da un punto di vista scientifico o di reale conoscenza del problema».
Il manager nel suo lungo intervento lancia un affondo anche su quello che egli definisce «informazioni errate» da parte di «social network o testate giornalistiche online», organi che, secondo l’opinione personale del prof Carta, «non contribuiscono a migliorare la comunicazione né, tantomeno, a tranquillizzare quelle persone che si trovano in stato di sofferenza».
«La scuola – spiega il professor Carta – è una componente complessa del sistema e si trova, come più volte sottolineato, nella condizione di affrontare il contagio a rischio di chi opera all’interno, applicando le regole fondamentali perché questo non accada. E non è mai accaduto».
«Quanto successo in termini di contagio (davvero molto pochi) è il risultato di una trasmissione dello stesso che è arrivato dall’esterno. E non sta certo a noi definire se questo è il frutto di un comportamento sbagliato o semplicemente di contatti diretti o indiretti di cui non si è consapevoli».
«Quando si vive una situazione come questa – spiega paternamente il dirigente – è assolutamente inutile che si vada a caccia di streghe o di “probabili untori” per colpevolizzarli di qualcosa di cui neanche sono consapevoli».
Da qui la richiesta e l’auspicio del manager scolastico: «È il momento di provare ad unire le forze di tutti per riuscire a trovare delle soluzioni che possano aiutare l’intera comunità a superare questo momento drammatico, senza proclami, senza sbandierare posizioni o colori politici, senza affrontarsi in un duello all’ultimo sangue per affermare le proprie (spesso errate) ragioni scientifiche e pedagogiche…!».
«La scuola è, e rimane, un luogo sicuro, uno dei più sicuri – assicura Carta –, dove le regole vengono applicate anche rigidamente; è il posto dove i ragazzi trovano una loro dimensione; è il luogo che se dovesse venire a mancare farebbe sprofondare tutti in una crisi davvero profonda, le
cui conseguenze non sono neppure immaginabili».
«Se da una parte appare comprensibile la preoccupazione e il timore che possa accadere/accaderci qualcosa – aggiunge il dirigente –, dall’altra non si può vivere continuamente con la paura di avvicinare gli altri».
«La scuola è, infatti – spiega il professore Carta –, “contatto”, assolutamente, ma nel rispetto del distanziamento e delle regole che ci obbligano a mantenere i dispositivi di protezione».
«Non si confonda – rimarca ancora Carta – la presenza di alunni/docenti/operatori in attesa di conferma della eventuale positività con il fatto che per motivi precauzionali venga predisposta per la classe la didattica a distanza con conseguente sospensione della didattica in presenza».
Tra le righe del documento il dirigente fa poi riferimento ad un fatto specifico, molto probabilmente in riferimento a qualche genitore: «Quegli alunni non hanno contratto il virus, di loro non abbiamo nessuna segnalazione che, ricordo, può essere certificata solo dal DdP e non dalla scuola o dall’amministrazione comunale».
«In mancanza di riscontro – conclude il mnager scolastico Paolo Carta – non ci possono essere elementi atti a determinare chiusure selvagge, azioni non rispondenti a normative o adempimenti di legge. Non spetta al Dirigente e al Sindaco determinare in maniera diretta la chiusura dell’intero dell’Istituto ma, come richiamato più avanti, è compito del Dipartimento di Prevenzione, a tutela della salute pubblica, prevedere una comunicazione continua con la scuola coadiuvata da azioni specifiche quali:
• l’attività di indagine epidemiologica, contact tracing, screening;
• la valutazione della prescrizione di quarantena per i soggetti quali alunni,
personale scolastico, operatori scolastici, che hanno avuto contatti con un caso confermato Covid-19;
• la valutazione di eventuale chiusura parziale o totale dell’istituto scolastico nell’eventualità di un caso confermato di Covid-19;
• la valutazione di azioni di sanificazione da attivare tenendo conto della presenza di casi confermati nella scuola o di focolai Covid-19 presenti nella comunità», conclude così il più che esaustivo professor dirigente scolastico dell’istitito comprensivo di Ozieri e di Castelsardo Paolo Carta.