• 24 Novembre 2024
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Bonus edilizi, scoperta dalla GdF di Sassari frode da 2,5 milioni

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Denunciati 5 amministratori di altrettante società. Coinvolti anche liberi professionisti: undici geometri, architetti e ingegneri.

SASSARI | 21 settembre 2024. La Guardia di Finanza di Sassari ha portato alla luce una frode di circa 2,5 milioni per lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico mai eseguiti. Le Fiamme Gialle hanno così provveduto al sequestro di disponibilità finanziarie e mobiliari nei confronti di cinque società edilizie, dei loro amministratori e di numerosi professionisti, in quanto risultati coinvolti, a vario titolo, nella vicenda.

Negli ultimi due anni i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Sassari hanno monitorato un gran numero di cantieri edili del territorio ed eseguito mediante l’esame di documentazione tecnica ed amministrativa che ha permesso di scoprire «l’insidioso meccanismo di frode». «Il tecnico professionista, infatti – spiegano i Militari –, attestava come già eseguite e terminate le lavorazioni di ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico appaltate da ignari committenti quando, in realtà, spesso non era neanche stato predisposto il relativo cantiere, al fine di permettere all’impresa esecutrice dei lavori e a se stesso di conseguire, mediante l’opzione “sconto in fattura”, un indebito credito di imposta da poter monetizzare anticipatamente attraverso la cessione dello stesso ad ignari soggetti in buona fede ed, in alcuni casi, ad istituti di credito».

Inoltre, sia dai controlli della contabilità dei lavori, sia dai sopralluoghi nei 23 cantieri (sedici condomini e sette edifici unifamiliari) i finanzieri hanno riscontrato come alcune delle opere non erano affatto eseguite mentre altre realizzate solo in parte.

Gli amministratori delle cinque imprese edili sono stati quindi denunciati per aver indebitamente percepito crediti d’imposta per un valore di circa 2,5 milioni di euro mediante l’emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti di altrettanti importi, «la cui successiva alienazione, a cessionari inconsapevoli, ha consentito alle stesse imprese il conseguimento di illegittimi arricchimenti patrimoniali a undici geometri, architetti e ingegneri che hanno falsamente asseverato lavori in realtà mai eseguiti».

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