Da Ozieri l’assessore Cani assicura: la transizione energetica in Sardegna «non sarà una invasione di pale eoliche»
Durante il meeting di EnerLoc, l’assessore regionale all’Industria ha anche annunciato che la Regione varerà entro il 15 novembre la legge sulle aree idonee dando subito dopo il via ai bandi.
OZIERI | 17 ottobre 2024. Sistema delle regole, programmazione, produzione di energia per l’Europa, aree idonee, decarbonizzazione, comunità energetiche ed energie rinnovabili sono stati i temi di discussione nel 18esimo meeting di EnerLoc, evento promosso dalla PromoPA Fondazione e dalla Camera di Commercio di Sassari con il sostegno della Fondazione di Sardegna e del Consorzio Industriale della Provincia di Sassari, svoltosi a Ozieri nella Pinacoteca che un tempo ospitava quella che fu la prima centrale elettrica in Sardegna. E da quel palco sono giunte le rassicuranti parole dell’assessore regionale all’Industria Emanuele Cani, che ha assicurato che entro metà novembre la Regione varerà la legge sulle aree idonee dando subito dopo il via ai bandi. «Non sarà una invasione di pale eoliche» ha detto l’assessore, introducendo il suo denso intervento nel quale ha illustrato nel dettaglio e lo stato dell’arte dell’agenda regionale, le attività, la programmazione, le scadenze, gli investimenti che si stanno definendo «perché la Sardegna possa fare la propria parte nel processo della transizione energetica, necessaria per il futuro dei territori e nel rispetto di quanto richiesto dall’Europa».
«Partiamo da un concetto fondamentale – ha detto l’assessore – che è quello di energia a favore del cittadino. L’obiettivo deve essere proprio quello di capire attraverso quali meccanismi possiamo restituire ai sardi e alla Sardegna il massimo, in relazione a una risorsa che abbiamo e che vogliamo utilizzare». In questo senso, le questioni fondamentali sono due: il sistema di regole e la programmazione. «La prima attività che abbiamo sviluppato è stata quella sulle regole – ha spiegato Cani -. Ci siamo trovati e ci troviamo in una condizione in cui la mancata definizione del sistema di regole ha prodotto una situazione ingovernabile dal punto di vista amministrativo. Per questo abbiamo deciso di dare uno stop al sistema, solo temporaneo, per poter ragionare, definire le regole e fare bene i progetti. Questo è l’obiettivo, non certo quello di bloccare i progetti e impedire la transizione energetica».
La Regione è al lavoro anche per definire le aree idonee, e anche su questo punto Cani ha fatto chiarezza. «Prevediamo che l’intera legge possa essere definita entro i primi 15 giorni di novembre – ha precisato – quindi verosimilmente a metà novembre dovremmo avere in Sardegna un quadro di norme definito sul quale costruire tutta la nostra programmazione relativamente ai progetti e credo che dai primi mesi del 2025 saremo operativi con queste misure. La legge in discussione ha come obiettivo quello di rispettare ciò che il legislatore nazionale, sulla base dell’intesa con l’Europa, ci ha assegnato ovvero 6,2 GigaWatt di produzione, con la consapevolezza di essere all’interno di un contributo che la Regione Sardegna vuole dare per una giusta transizione energetica». La definizione delle aree idonee non riguarda solo gli impianti eolici e fotovoltaici, ma anche le altre fonti rinnovabili come le biomasse e l’idroelettrico, con quest’ultimo che, ha sottolineato l’assessore, «declinato alle nuove tecnologie potrebbe incidere in maniera importante sulla quota dei 6,2 gigawatt». «Quando si parla dei 6,2 GW – ha aggiunto – bisogna mettere assieme una serie di valutazioni, evitando di speculare dal punto di vista della comunicazione rappresentando una Sardegna piena di pale eoliche. Non è così, perché la norma che noi stiamo scrivendo va esattamente in direzione contraria».
L’assessore all’Industria ha illustrato anche gli altri punti all’attenzione della Regione, come la previsione di una importante parte economica e finanziaria su progetti di autoconsumo e di comunità energetiche, «con una dotazione importante (700 milioni di euro) che passa attraverso l’analisi delle situazioni attuali di sistema dopo il Superbonus, in relazione al sostegno alle famiglie, ai privati e alle imprese». Il tema delle comunità energetiche, che, come sottolineato dallo stesso assessore regionale e dagli esperti intervenuti, in Sardegna finora non ha decollato, è stato molto dibattuto nell’EnerLoc di mercoledì. Si è parlato ampiamente, per esempio, dei passi importanti compiuti da iniziative come quella della Camera di Commercio di Sassari, che con i laboratori dello Sportello Energia ha creato un modello di accompagnamento per la costituzione delle comunità. Nel corso di quest’anno sono stati presi in esame 10 progetti su diversi territori (Olbia, Alghero, Ozieri, Martis, per citarne alcuni) le cui esperienze sono state presentate nel corso del convegno. Un passo importantissimo, anche sul piano del cambio culturale necessario nel complesso processo, a tutti i livelli.
Altro passaggio importante dell’intervento dell’assessore Cani è stato quello dedicato agli strumenti di programmazione: «Ci siamo ritrovati in una situazione in cui abbiamo ereditato un piano energetico fermo al 2016 – ha spiegato – che non è connesso alla situazione attuale e che quindi non può essere adottato. Senza questo strumento di pianificazione non è possibile definire quello di cui veramente abbiamo bisogno in termini di fabbisogno, aree da destinare, consumo, prospettive, situazione industriale. Stiamo quindi lavorando per definire il piano energetico regionale, abbiamo adottato una delibera, istituito l’ufficio del Piano all’interno del quale ci sono le due università, di Cagliari e Sassari, per condurre un lavoro importante e articolato».
Le questioni sul tappeto sono quelle delle energie rinnovabili, del gas, della valorizzazione dell’idroelettrico, dell’idrogeno e delle altre forme innovative di produzione di energie rinnovabili attraverso progetti di sperimentazione. Elementi questi ultimi sottolineati anche da Giacomo Spissu, presidente della Fondazione di Sardegna, che ha messo sul tavolo del confronto il grande tema della decarbonizzazione: «Al di là delle scadenze delle tappe e delle modalità con le quali questo processo di transizione energetica si svilupperà – ha detto il presidente Spissu – occorre affrontare la criticità che riguarda l’uso di combustibili che siano diversi da quelli fossili e di quelli che la ricerca indica come prospettive future, idrogeno o nucleare di ultimissima generazione, insieme a tutto ciò che deriva dalle fonti rinnovabili».
«In Sardegna – ha aggiunto – stiamo usando l’energia prodotta esclusivamente o quasi esclusivamente da fonti fossili e al momento alla sostituzione delle fonti fossili non ci sono tante soluzioni. Non si vogliono le pale perché ci disturbano la vista, non si vogliono i pannelli fotovoltaici, il tirrenian link, possibilmente non il gas, in un momento nel quale consumiamo sempre più energia e ne abbiamo sempre maggior bisogno a partire dal quotidiano, dall’uso dei telefoni cellulari ai computer. Senza l’energia non ci saranno investimenti, non ci sarà innovazione e non ci sarà sviluppo e non ci saranno imprenditori disposti a investire in Sardegna. É facilissimo girare l’interruttore e accendere qualsiasi cosa – ha concluso Spissu – ma in un sistema così complesso occorrono le migliori decisioni ma anche un netto cambio culturale, soprattutto se vogliamo chiudere le due centrali a carbone che ci alimentano in Sardegna fino ad oggi».
La diciottesima edizione dell’EnerLoc ha dibattuto temi che riguardano l’intera isola e che coinvolgono un fronte ampissimo di attori del territorio, dagli amministratori pubblici ai tecnici del settore, dalle imprese ai singoli cittadini, come singoli e come comunità. E infatti ieri, alla giornata di lavori animata dai relatori esperti delle diverse materie, da quelle giuridiche a quelle ambientali, hanno preso parte in maniera straordinariamente significativa sindaci di vari centri dell’isola, rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, tecnici e cittadini, che hanno seguito con grande interesse anche i contributi di sostegno al dibattito e di idee del sindaco del Comune di Ozieri Marco Peralta; del presidente della Camera di commercio di Sassari Stefano Visconti, della vicepresidente Maria Amelia Lai, del vicesindaco e assessore all’Ambiente del Comune di Sassari Salvatore Dau, dell’amministratore straordinario della Città Metropolitana di Sassari Gavino Arru, del magnifico rettore dell’Università di Sassari Gavino Mariotti e del presidente del Consorzio Industriale della Provincia di Sassari Valerio Scanu.
A.C.
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