Muros, al via la riqualificazione della zona industriale
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I lavori, affidati all’impresa Costruzioni Maria Amelia Lai di Ozieri, riguarderanno la regimentazione delle acque provenienti a monte dell’area e il rifacimento del manto stradale nelle due assi viarie principali.
MUROS | 28 febbraio 2025. Grazie a due distinte linee di finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna da 300 e 340mila euro, tra cui un cofinanziamento di 100mila euro di fondi comunali, ieri hanno preso il via i lavori di riqualificazione della zona industriale di Muros, una della più estese del Nord Sardegna e in continua espansione. L’area, che si estende a valle del centro abitato parallelamente alla Statale 131 sino all’ex cementificio di Scala di Giocca, è costituita da 11 comparti nei quali sono presenti oltre 50 aziende.
«A causa della mancanza di un consorzio e della carenza di fondi di bilancio, lo stato della viabilità e delle infrastrutture è diventato oltremodo compromesso», afferma il sindaco Federico Tolu. «L’Amministrazione comunale ha sempre riposto la massima attenzione verso l’area, ma non basta: occorrono forti investimenti pubblici e privati per fare in modo che gli operatori economici presenti possano restare a Muros e ne vengano attratti di nuovi»
I lavori, aggiudicati dall’impresa Costruzioni Maria Amelia Lai di Ozieri, riguarderanno la regimentazione delle acque provenienti a monte dell’area e il rifacimento del manto stradale nelle due assi viarie principali. Parallelamente si sta provvedendo ad un progetto che riguarda la numerazione delle strade e la predisposizione di una cartellonistica e segnaletica uniformi, che possa permettere una individuazione più rapida delle aziende.
«Non nascondo una forte preoccupazione per il futuro dell’area. I fondi provenienti della Regione – continua il primo cittadino – rappresentano senz’altro una boccata d’ossigeno ma, considerate le dimensioni dell’area industriale, destinata purtroppo a durare poco. Abbiamo intrapreso interlocuzioni anche con Abbanoa S.p.A. e con Egas per cercare una soluzione anche al problema dell’approvvigionamento idrico ed è per questo insieme di motivi che a gennaio ho ritenuto necessario scrivere ai vertici degli assessorati regionali interessati, al fine di poter trovare una soluzione condivisa, che coinvolga anche gli operatori economici presenti».
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