“Non sono sessista ma…”: a Ozieri e Bono si riflette su stereotipi, discriminazioni e violenza di genere

Iniziativa del Centro Antiviolenza “Spazio Donna”.
OZIERI | 18 marzo 2025. Due giorni di eventi per celebrare i diritti delle donne sono in programma a Ozieri e Bono il 21 e il 22 marzo, entrambi promossi dal Centro Antiviolenza “Spazio Donna” del Plus del distretto sanitario. L’iniziativa si intitola “Non sono sessista ma… Uomini e donne vogliono davvero cose diverse?” e si articolerà in due momenti di spettacolo ma anche di riflessione su temi come educazione e prevenzione, patriarcato, mascolinità, stereotipi, discriminazioni e violenza di genere, con l’autore Lorenzo Gasparrini e la sociologa Sara Farris. Interverrà inoltre Titino Bacciu, docente di storia e filosofia, che già in altre occasioni ha collaborato alle iniziative di “Spazio Donna” come il concorso “Viola”.
Gli appuntamenti sono in programma il 21 marzo nel teatro Oriana Fallaci di Ozieri la mattina alle 10 per gli studenti delle scuole e la sera alle 18 per il pubblico; a Bono il 22 marzo alle 11 nell’aula magna del Liceo Scientifico Segni, aperto sia agli studenti sia alla comunità. Protagonisti dei due eventi saranno i giovanissimi Ginevra Pala, Arianna Saba, Nunzia Sanna, Cecilia Pinna, Antonio Canu, Jacopo Satta, Bianca Canu, Andrea Solinas, Daniel Dattena, coordinati dall’animatrice Stefania Biddau (Memò Atelier Educativo), che proporranno letture e interpretazioni tratte dal libro di Francesca Cavallo “Storie Spaziali per Maschi del futuro”. Si esibiranno inoltre nella danza Martina Mazza e Miriam Lutzu dell’Asd DanceOzieri Academy accompagnate dall’attrice Maria Antonietta Sanna di Inoghe Cultura e Spettacolo che interpreteranno il brano “Todo Cambia” e l’attrice della Compagnia delle Donne Maria Assunta Becca nella performance “Gli anni che passano”.
L’obiettivo dell’iniziativa – spiegano le operatrici di “Spazio Donna” – «è accendere spie e segnali d’allarme riguardo la “normalizzazione” dei linguaggi e di alcune pratiche che hanno condizionato il nostro immaginario nel tempo, con la consapevolezza che il problema non appartiene al singolo, ma si tratta di una questione che riguarda l’intera comunità».
A.C.
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