Nuoro. Appassionato confronto all’Ibis con lo studioso di lingua sarda Mario Puddu

NUORO | 15 aprile 2025. È stato un incontro interessante e stimolante quello svoltosi sabato 12 aprile nella sede dell’Ibis di Nuoro dal titolo Grammàtica cuntrastiva sardu italianu di Mario Puddu.
Professor Puddu, studioso e profondo conoscitore della lingua e della cultura sarda, è autore oltre che della Grammàtica cuntrastiva anche di altre opere tra le quali ricordiamo: Grammàtica de sa limba sarda, Ditzionàriu de sa limba e de sa cultura sarda; Alivertu; Contos e faulas.
A presentare l’autore è stata Lisetta Bidoni che, da buona padrona di casa, ha illustrato ai presenti per sommi capi l’opera e la passione verso la lingua sarda di Mario Puddu. Prima dell’intervento dello studioso, si è esibito il duo, formato dalla cantante Manuela Mameli e dal chitarrista Fabrizio Bandinu, con la canzone Ti amo scritta da Puddu. Le splendide parole, cantate in maniera appassionante, hanno affascinato e commosso il pubblico…
…Sa libbertade tua cherzo e bramo
Ca est su bene tou su chi amo
……
Fàghedi onore, libbertade e istima
Forza, Sardigna, pèsadi e camina!…
Il professore ha iniziato il suo intervento, tutto rigorosamente in sardo, sottolineando che la lingua dei sardi è la lingua sarda, mentre l’italiano è la lingua dei dominatori. “Sa limba est s’istoria de sa zente” e pertanto tutti i nativi in Sardegna dovrebbero conoscerla e parlarla, anche i politici nostrani, convinto che se i nostri politici avessero parlato in sardo con il popolo, certe nefandezze, che tanta devastazione hanno portato nella nostra isola, non sarebbero successe e cita la Petrolchimica di Ottana.
Ha ribadito con fermezza che il Sardo, come tutte le altre lingue ha le sue varianti: su campidanesu, su lugodoresu, su nuoresu, s’ozastrinu, su baroniesu, e su sardu de mesania, verso la quale ha un suo personale interesse.
Ha fatto un breve accenno alla sua vita e al rapporto con la lingua. Nato in una famiglia di pastori dove si parlava il sardo, a 18 anni decide di abbandonare il lavoro in campagna e intraprendere la via degli studi. Decide anche di tagliare i ponti con il sardo e di esprimersi solo in lingua italiana, con grande disappunto dei suoi. Durante gli anni universitari, fino alla laurea in pedagogia, c’è un’altra inversione; prende atto, infatti, di come la scuola italiana “at iscontzadu s’identitade e su fàghere de sos sardos”, sottolineando il grosso danno che negli anni ’60 e ’70 è stato fatto alla gioventù sarda con l’imposizione nelle scuole della nuova lingua e il rigetto della lingua madre.
Partendo dal concetto che una cosa è la lingua parlata e un’altra è la scrittura, ha spiegato alcuni Critèrios de Iscritura: la vocale paragogica, il triangolo vocalico, le consonanti sarde che si possono o meno raddoppiare; ed elenca alcuni elementi di fonetica sarda. Ha ribadito con fermezza che il sardo deve essere materia curricolare nelle scuole di ogni genere e grado.
Sono intervenuti: Maria Antonietta Mula, Mariangela Dui, Bustianu Cumpostu, Gianfranco Pinna e Gino Camboni.
Di incontri di questa portata ha bisogno la Sardegna e la città di Nuoro! è il commento che sembrava aleggiasse nella sala dell’Ibis.
È auspicabile che Lisetta Bidoni, candidata sindaca nelle prossime elezioni comunali, si faccia portavoce del bisogno, sentito da ampie fasce della popolazione, di conoscere e studiare, oltre che la nostra storia, la grammatica e le regole di scrittura della lingua sarda.
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