• 21 Aprile 2025
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Monti. Le cantine del “Vermentino”, “Tani” e “Pedra Majore” protagoniste al Vinitaly di Verona

Pedra Majore e Cantina Tani

MONTI | 21 aprile 2025. La vitivinicoltura montina protagonista a Verona alla 57ª edizione del Vinitaly con sette vini premiati, prodotti dalle cantine del “Vermentino”, “Tani” e “Pedra Majore”. Un risultato di grande prestigio che conferma il valore enologico di un territorio capace di unire storia, cultura e innovazione.

Protagonista assoluta è stata la “Cantina del Vermentino” con quattro vini: l’Aghiloia Oro Docg Superiore 2024, l’Arakena vendemmia tardiva 2023, il Funtanaliras Oro Docg 2024 e il S’Eleme Docg 2024. Il primo ha ottenuto una valutazione di 92/100, gli altri tre 90/100. «È il risultato dell’impegno che noi e la nostra famiglia della Cantina del Vermentino mettiamo nel nostro lavoro. Questo ci rende orgogliosi, soprattutto di trasmettere la storia dei nostri vini nel mondo», hanno sottolineato dal Consiglio d’amministrazione.

Mauro Murrighile
Il presidente della Cantina del Vermentino Mauro Murrighile

Conferme arrivano anche per la “Cantina Tani“, grazie ai due vini premiati al 5StarWines – The Book: il “Meoru” Vermentino di Gallura Docg Superiore 2024 (92/100) e il “Vilu” rosé Cannonau di Sardegna (90/100). «Ringraziamo di cuore tutti quelli che sono passati a trovarci nel nostro stand a Verona, i buyer che apprezzano i nostri vini e ci ripagano dell’impegno profuso», ha commentato il patron Tonino Tani insieme alle figlie Angelica e Roberta.                                                                                                                                             

Sul podio, infine, la “Cantina Pedra Majore“, premiata con il Vermentino di Gallura Docg Superiore “Hysony” 2023, valutato 91/100. «Attraverso i nostri vini – ha spiegato la famiglia di Salvatore Isoni – cerchiamo di mantenere il legame con le nostre radici, valorizzando la cultura, i gesti e i saperi tramandati di generazione in generazione. È un modo per onorare la storia di un popolo rispettando le sue usanze, la sua lingua, il suo modo di vivere».

Giuseppe Mattioli

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